Con l’estate che volge al termine, le spiagge si svuotano e il ritmo della città riprende il sopravvento. È il momento perfetto per stappare una bottiglia che accompagni questo passaggio di stagione con stile e sobrietà: il Blanc de Blancs Nature. Uno Champagne raffinato, prodotto esclusivamente da uve Chardonnay, che rinuncia a qualsiasi aggiunta zuccherina per offrire un sorso puro, asciutto, cristallino.
Sempre più apprezzato da chi ama la precisione aromatica e la nitidezza espressiva, questo stile nasce da vigneti situati nei terroir più vocati della regione: le colline calcaree della Côte des Blancs e della Montagne de Reims. Qui, le uve maturano lentamente e sviluppano un profilo minerale deciso, perfetto per sostenere la vinificazione senza dosaggio finale – la cosiddetta “dose zéro” – che solitamente serve ad ammorbidire l’acidità dello Champagne.
Il risultato è un vino diretto, essenziale, che parla un linguaggio fatto di agrumi, gesso, leggere sfumature floreali e richiami marini. Le bollicine sono sottili, il colore tenue, a tratti madreperlaceo. Il sorso è teso, verticale, ideale per accompagnare la cucina estiva: crudi di pesce, frutti di mare, piatti mediterranei dai profumi delicati e cotture leggere. Un calice che racconta la sabbia, il vento, il sale.
Anche la bottiglia, spesso trasparente e minimalista, riflette questa filosofia produttiva: togliere, non aggiungere. Mettere al centro l’uva, il suolo, la mano discreta dell’enologo. Un’eleganza non costruita, ma scolpita nella materia prima.
Tra le etichette più rappresentative di questo stile spicca il Blanc de Blancs Brut Nature di Laurent-Perrier, maison storica della Champagne con una produzione annuale che supera i 7 milioni di bottiglie. Nota anche per essere proprietaria di Salon, Laurent-Perrier riserva questa cuvée essenziale a chi cerca la massima trasparenza del vitigno e del territorio. L’ultima versione, datata 24 agosto 2023, conferma la coerenza e l’identità di un’etichetta che ha saputo ritagliarsi una nicchia di estimatori fedeli.
Non è uno Champagne per tutti: richiede attenzione, palato curioso e una certa affinità per la sottrazione. Ma è proprio nei momenti di passaggio – come una sera d’estate che sfuma – che un vino così trova la sua voce più autentica.