Il 27 settembre prossimo l’Ospedale degli Innocenti di Firenze aprirà le sue porte ad una mostra dedicata al genio di Henri de Toulouse Lautrec, preparandosi ad accogliere il fascino poetico e spregiudicato della Parigi di fine Ottocento. L’esposizione si intitola “Toulouse Lautrec- Un viaggio nella Parigi della Belle Epoque” e porterà negli spazi del Museo degli Innocenti oltre cento opere dell’artista simbolo della vita notturna di Montmartre.
Le opere in mostra rivelano il genio ribelle e aristocratico dell’artista nato nel 1864 e morto nel 1901, un grande innovatore grafico, che riuscì a raccontare con sguardo ironico e moderno il cuore pulsante di Parigi nei suoi anni più intensi. Protagonisti dei quadri di Toulouse Lautrec furono le ballerine, i chansonnier, le prostitute e i bohémien che popolavano il quartiere di Montmartre, oltre ai locali, quali il Moulin Rouge.
Chiamare Toulouse Lautrec semplicemente pittore è riduttivo, in quanto egli rientra a pieno titolo nella categoria degli artisti maledetti, maudits, che nella periferia parigina di fine Ottocento hanno trovato ispirazione e stile di vita. Nato nel 1864 da una famiglia nobile francese, si trasferì a Parigi nel 1872 dove iniziò a lasciarsi ispirare non tanto dalle persone agiate appartenenti alla sua classe sociale, quanto dagli emarginati, dalla vita bohémienne dei musicisti, delle ballerine dei locali e degli intellettuali che popolavano il quartiere di Montmartre.
Le opere che si possono ammirare nell’esposizione provengono in larga parte dalla prestigiosa collezione Wolfgang Krohn di Amburgo e comprendono celebri manifesti pubblicitari dell’artista, che nella sua carriera ne eseguì circa trenta, tra i quali quelli pubblicitari di locali parigini, come Divan Japonaise e Moulin Rouge, che nel tempo hanno reso celebre la loro immagine.
Lo stile sintetico e lineare dell’artista si prestava bene allo stile grafico dei manifesti che, per ragioni tecniche, non consentivano l’uso di una vasta gamma di colori. Le litografie venivano realizzate su blocchi di pietra calcarea inchiostrata e le immagini venivano impresse sulla carta attraverso un torchio manovrato a mano. Lautrec rifiniva le sue opere con la tecnica del “crachis” e dello spazzolino da denti. Qui forme e colori iniziavano ad avere un ruolo determinante per la composizione, ma anche per attirare l’attenzione del pubblico e stimolare l’interesse.
Tra i manifesti pubblicitari in mostra figurano ‘Jane Avril’ del 1893, ‘Troupe de Mademoiselle Eglantine’ del 1896 e ‘Aristide Bruant nel suo cabaret’ del 1893, oltre a disegni, litografie, grafiche, e illustrazioni per riviste. A questi pezzi in mostra se ne aggiungono altri in arrivo dal Musée Toulouse-Lautrec di Albi, città natale dell’artista.
Un’intera sezione della mostra è poi dedicata agli altri grandi interpreti dell’art nouveau, come Alphonse Mucha, Jules Chéret, Georges de Feure, Frédéric-Auguste Cazals e Paul Berthon.
Una scenografia multisensoriale e coinvolgente proietterà i visitatori nella Parigi tra il 1880 e il 1900, un periodo segnato da un forte progresso tecnologico, fermento culturale e nascita della società di massa. Sono in mostra anche fotografie originali, oggetti e testimonianze che narrano lo spirito di un’epoca che ha cambiato il mondo e di cui Toulouse Lautrec è stato indiscusso protagonista, uno dei primi a intuire la forza della pubblicità come forma d’arte, tanto che i suoi manifesti sono ancora oggi contemporanei.

