L’indipendenza è la nuova parola d’ordine per Dolce & Gabbana, che guarda oltre la moda e fa del beauty il suo asse strategico di sviluppo. Dopo aver chiuso nel 2021 la storica partnership con Shiseido, la maison ha riportato in-house l’intera gestione del business cosmetico, dalla produzione alla distribuzione. Il risultato? Una crescita solida e ambiziosa che punta dritto a quota 4 miliardi di euro di vendite retail entro il 2027.
Beauty protagonista nella crescita del gruppo
Nel solo 2022, il comparto ha raggiunto un valore retail di circa 1,5 miliardi di euro, superando del 50% le aspettative. Dal 2023, l’intero ecosistema beauty è gestito internamente con un modello verticale e snello, capace di valorizzare la filiera Made in Italy.
Il CEO Alfonso Dolce ha ribadito l’obiettivo di portare il fatturato del segmento beauty a 1 miliardo di euro entro il 2027. Un traguardo che, se raggiunto, posizionerebbe il comparto come uno dei principali motori economici del brand, rappresentando fino al 35% del fatturato complessivo.
Il percorso di crescita è sostenuto da investimenti importanti. Negli ultimi mesi, Dolce & Gabbana ha inaugurato corner beauty all’interno delle sue boutique di Roma e Parigi, segnando una nuova fase nell’integrazione tra lusso e cosmetica. Parallelamente, il gruppo ha potenziato la struttura interna, passando da 180 a oltre 300 dipendenti dedicati al beauty.
A supporto dell’espansione, l’azienda ha ottenuto un finanziamento da 150 milioni di euro – parzialmente garantito da SACE – destinato a sostenere lo sviluppo delle divisioni beauty e real estate.
Bilanci in chiaroscuro, ma visione a lungo termine
Nonostante il fatturato sia cresciuto del 17% nell’ultimo esercizio – attestandosi a 1,87 miliardi di euro – l’azienda ha registrato una perdita operativa di 13 milioni. Una contrazione attribuibile agli ingenti investimenti sul canale retail e sull’infrastruttura produttiva, considerati però necessari per garantire la sostenibilità del piano di espansione.
Verso una Dolce & Gabbana multisettoriale
Il rafforzamento del business beauty non è un episodio isolato. Rientra in una strategia più ampia di diversificazione, che abbraccia anche l’arredamento, il vino e progetti immobiliari di lusso. Una visione trasversale, coerente con la volontà della maison di costruire un polo indipendente, autonomo e profondamente radicato nella manifattura italiana.