Un laboratorio creativo tra New York e Ginevra per valorizzare il savoir-faire del domani
Nell’epoca dell’automazione e della produzione seriale, il gesto artigianale torna al centro del discorso culturale. È in questo contesto che si inserisce il nuovo programma di Artisan Residency promosso da Vacheron Constantin in collaborazione con il Metropolitan Museum of Art di New York. Un progetto che unisce ricerca artistica, competenza tecnica e valorizzazione delle arti applicate, guardando con intelligenza al futuro della manifattura d’eccellenza.
Lanciata in occasione del 270º anniversario della storica Maison ginevrina, l’iniziativa si sviluppa nell’arco di 18 mesi e coinvolge tre giovani talenti internazionali — Aspen Golann (USA), Ibrahim Said (Egitto) e Joy Harvey (Regno Unito) — selezionati attraverso un bando globale aperto ad artisti attivi nei mestieri d’arte. La giuria, composta da esponenti del Met e di Vacheron Constantin, ha premiato approcci originali capaci di reinterpretare i canoni della tradizione artigianale in chiave contemporanea.
Un percorso in tre atti: studio, creazione, condivisione
Il progetto si articola in tre fasi. La prima, di ricerca, ha visto i residenti immergersi nella collezione permanente del Met e nei laboratori della Manifattura ginevrina, luoghi simbolo di due visioni del patrimonio artistico: quello custodito e quello creato. Segue la fase di sviluppo, durante la quale ciascun artista realizzerà un’opera ispirata agli archivi del museo e al savoir-faire orologiero della Maison. Il capitolo finale, previsto per l’autunno 2026, sarà una presentazione pubblica dei lavori a New York, accompagnata da talk e workshop aperti al pubblico.
Secondo Louis Ferla, CEO di Vacheron Constantin, «questa iniziativa riflette il nostro impegno nel preservare e tramandare le competenze artigianali, creando connessioni autentiche tra tradizione e innovazione».
Una visione che supera i confini dell’orologeria
Questa residenza creativa non rappresenta un’operazione isolata, bensì l’ultima tappa di un dialogo ormai consolidato tra la Maison e le più prestigiose istituzioni culturali internazionali. Dopo le collaborazioni con il Louvre e il Museo del Palazzo di Pechino, Vacheron Constantin conferma la propria vocazione al mecenatismo, intesa non come semplice sponsorizzazione, ma come investimento strutturale nella cultura materiale.
Attraverso iniziative come questa, l’Alta Orologeria si riconfigura come laboratorio estetico e concettuale, capace di interagire con la contemporaneità. I Métiers d’Art, fiore all’occhiello della produzione della Maison, ne sono il manifesto più emblematico: quadranti smaltati, incisioni miniature e decorazioni ispirate all’arte antica e contemporanea, che richiedono ore — talvolta mesi — di lavorazione.
Il lusso come custodia del tempo, dell’arte e del gesto
In un mondo che celebra la velocità, Vacheron Constantin sceglie la via della lentezza operosa. L’Artisan Residency diventa così non solo un progetto culturale, ma un gesto simbolico: quello di restituire centralità al lavoro umano, alla bellezza fatta a mano, alla continuità della memoria artigianale.
Un’operazione che parla a collezionisti, amanti del bello, ma anche a una nuova generazione di creativi pronti a reimmaginare i linguaggi dell’eccellenza.