Crescita a doppia cifra per il cocktail simbolo dell’aperitivo europeo. Aperol resta al vertice, ma è l’Hugo Spritz a sorprendere con un +300%.
Nel Regno Unito, lo spritz non è più una tendenza stagionale, ma un pilastro consolidato dell’offerta nei locali. Secondo Greene King, uno dei principali gruppi del settore con oltre 2.600 sedi, tra metà giugno e metà luglio 2025 gli spritz hanno rappresentato il 45% dei cocktail serviti, segnando un incremento annuo del +12%.
Se l’Aperol Spritz domina ancora (58% degli spritz serviti, 21% dell’intero comparto cocktail), è l’Hugo Spritz a catalizzare l’attenzione: il suo mix di prosecco, sambuco e soda ha registrato una crescita del +300%, spingendo l’azienda a proporre nuove varianti come il Limoncello Spritz.
A trainare questa tendenza sono la ricerca di leggerezza, la voglia di esperienze visivamente curate e la crescente popolarità di cocktail che si prestano a un consumo più lento e conviviale. Lo spritz, con la sua estetica riconoscibile e il profilo aromatico bilanciato, risponde perfettamente a queste esigenze.
La crescita del segmento si inserisce in un contesto più ampio che premia:
- il Pimm’s, con vendite in aumento del +100% al bicchiere,
- il rosé di Provenza, a +30%,
- i cocktail a base tequila (Paloma, Margarita),
- e le bevande fredde analcoliche, come il caffè freddo, salito del +125%.
Il successo dello spritz e delle sue varianti segnala un cambio di paradigma: il consumatore moderno cerca qualità, identità e versatilità, elementi che oggi contano tanto quanto il contenuto del bicchiere.