Nel 2024, il Gruppo Armani ha registrato ricavi netti consolidati pari a 2,3 miliardi di euro, segnando un calo del 6% rispetto all’anno precedente a cambi correnti (–5% a cambi costanti). Il canale retail diretto ha mostrato una contrazione del 3%, in un contesto segnato da chiusure temporanee per ristrutturazioni. Questo andamento rispecchia l’andamento generale del comparto moda e lusso nel 2024, secondo analisi di diversi istituti specializzati, come sottolineato dal Gruppo.
A livello geografico, la ripartizione dei ricavi è rimasta stabile rispetto al 2023: l’Europa ha contribuito con il 49%, le Americhe con il 22%, mentre la quota dell’Asia Pacifico è scesa leggermente al 19%, soprattutto a causa di un rallentamento della domanda in Cina.
Il margine operativo lordo (EBITDA) si è attestato a 398 milioni di euro, in calo del 24% rispetto ai 523 milioni dell’anno precedente. Il risultato operativo (EBIT) e l’utile ante imposte sono stati rispettivamente pari a 67 milioni e 74,5 milioni di euro, evidenziando una riduzione del 66%, coerente con la dinamica dell’EBITDA e influenzata dagli investimenti straordinari sostenuti durante l’anno. Nel 2023, l’utile ante imposte era stato pari a 224,5 milioni di euro.
Il calo dei ricavi è avvenuto parallelamente a un leggero aumento del 2,5% dei costi operativi, derivante dalla scelta di rafforzare l’organizzazione interna e consolidare la posizione strategica e sostenibile del brand nel segmento del lusso.
Tutti gli investimenti effettuati sono stati finanziati con risorse proprie, inclusi quelli immobiliari significativi. Di conseguenza, le liquidità nette a fine 2024 si sono attestate a 569,7 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 945,6 milioni dell’anno precedente.
Nonostante il rallentamento del mercato globale, il Gruppo ha mantenuto la disciplina sui costi ed effettuato investimenti eccezionali per 332 milioni di euro, circa il doppio rispetto ai 168,5 milioni del 2023, e quasi tripli rispetto alla media annua degli anni passati. Questi investimenti hanno riguardato il restyling di flagship store strategici (tra cui quelli di Madison Avenue a New York, Emporio Armani Milano, Palazzo Armani e la nuova sede parigina in rue François), oltre alla gestione diretta dell’e-commerce.
Giorgio Armani, fondatore, presidente e amministratore delegato, ha commentato che, nonostante le difficoltà del contesto internazionale e il rallentamento percepito già nella seconda metà del 2023, ha scelto di investire con una visione di lungo termine, puntando su progetti di grande valore strategico e simbolico. Il 2024, pur in un clima complesso, si è chiuso con risultati positivi, a conferma della solidità del gruppo e della strategia prudente ma decisa adottata.
Giuseppe Marsocci, vice direttore generale e chief commercial officer, ha aggiunto che il Gruppo ha adottato politiche di prezzo contenute, con aumenti inferiori all’inflazione, e ha puntato su una distribuzione selettiva, focalizzata sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Il numero dei punti vendita è rimasto stabile, e la priorità è stata data alla qualità del prodotto e dell’esperienza cliente, anche a costo di margini più ridotti nel breve termine, con l’obiettivo di essere più forti nel momento in cui il mercato tornerà a crescere.