L’andamento dei fine wines nel 2025 conferma il trend negativo che ha caratterizzato il settore negli ultimi mesi. Anche febbraio ha registrato un calo, in linea con la chiusura del 2024, evidenziando una flessione nei principali indici monitorati dal Liv-Ex, la piattaforma di riferimento per il mercato secondario dei grandi vini da collezione.
Se a gennaio qualche timido segnale di ripresa era emerso, il mese successivo ha visto il ritorno in rosso di tutti gli indicatori, incluso l’Italy 100, che misura le performance dei vini italiani. Dopo un leggero rialzo a inizio anno, l’indice ha subito una contrazione, annullando i guadagni precedenti.
Il Liv-Ex 100 e il Liv-Ex 1000 in discesa
L’indice di riferimento del mercato, il Liv-Ex 100, ha registrato un calo dello 0,8% su base mensile, portando la perdita complessiva degli ultimi 12 mesi a -8,9%. Tra le etichette italiane incluse nella sua composizione figurano nomi di prestigio come il Barolo 2019 di Bartolo Mascarello, il Barbaresco 2019 di Gaja e il Sassicaia 2019, 2020 e 2021 della Tenuta San Guido, oltre a vini di Antinori, Frescobaldi e Soldera.
Parallelamente, il Liv-Ex 1000 – l’indice più ampio in termini numerici – ha subito un calo ancora più marcato, con un -1,1% nel mese di febbraio e una perdita annuale che ha toccato il -10,4%.
Il quadro internazionale e l’andamento dei vini italiani
Anche il mercato francese non è stato risparmiato dal ribasso. Gli indici relativi alle diverse regioni vinicole transalpine (Bordeaux, Champagne, Borgogna e Valle del Rodano) hanno registrato cali generalizzati attorno all’1% su base mensile, con l’eccezione di alcuni segmenti in lieve ripresa, come il Bordeaux Legends 40 (+0,9%) e il Sauternes 50 (+0,8%).
Per quanto riguarda i vini italiani, il segnale positivo di gennaio non ha trovato conferma a febbraio. L’Italy 100 ha perso l’1,3% su base mensile e il 7% nel corso dell’ultimo anno. Tra i grandi nomi che compongono l’indice si annoverano etichette iconiche come il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno, il Tignanello di Antinori e il Masseto di Frescobaldi, con annate comprese tra il 2001 e il 2021.
Un mercato in difficoltà
Nel complesso, il settore dei vini da investimento sta attraversando un periodo complesso, con performance in ribasso che, in alcuni casi, superano la doppia cifra su base annuale. La flessione, se confrontata con i dati di due anni fa, appare ancora più marcata, segnale di un mercato in attesa di nuovi impulsi per invertire la rotta.