Tra le figure più rinomate dell’Haute Couture del Novecento si è spento oggi, 29 dicembre, all’età di 98 anni, lo stilista Pierre Cardin.
All’anagrafe Pietro Costante Cardin, originario di San Biagio di Callalta, il noto couturier trevigiano si approcciò per la prima volta al mondo della moda all’età di 14 anni quando cominciò l’apprendistato da un sarto di Saint-Étienne. Dopo alcuni passaggi in altrettante botteghe francesi giunse nel 1945 a Parigi, prima da Jeanne Paquine e poi da Elsa Schiaparelli, fino a raggiungere nel 1947 Christian Dior.
Ottenuta l’autonomia nel 1950 fondò la sua prima casa di moda orientando le sue creazioni ad uno stile prevalentemente unisex e dalle linee dinamiche, dapprima ispirato alle imprese spaziali di quegli anni. Cardin fu poi l’inventore del bubble dress (abito a bolle) e il primo stilista a portare in passerella una minigonna, destando inevitabilmente grande scandalo. Le sue creazioni raggiunsero presto il Giappone dove nel 1959 inaugurò il primo negozio d’alta moda.
Amando molto la mondanità nel 1981 acquistò i rinomati ristoranti parigini Maxim’s aprendo in breve tempo alcune filiali a New York, Londra e Pechino, per poi affiancarvi qualche anno più tardi persino una catena di hotel. Fu appassionato anche di immobili, non a caso acquistò il castello di Lacoste che ormai rudere venne riconvertito in location perfetta per eventi teatrali, il palazzo Ca’ Bragadin a Venezia ed infine il più celebre Palais Bulles, un sorprendente complesso architettonico composto da sole forme sferiche affacciato sul Mar Mediterraneo in Costa Azzurra a pochi chilometri da Cannes, venduto di recente per oltre 350 milioni di euro.
Negli ultimi anni a Pierre Cardin sono state dedicate una mostra monografica esposta al Brooklyn Museum e persino un docu-film sulla sua vita presentato nel 2019 al Festival del Cinema di Venezia.


