L’Osservatorio Altagamma 2024, presentato a Milano, ha messo in luce una fase di stabilizzazione per il settore del lusso, dopo la forte ripresa post-pandemia e i risultati record del 2023. Le stime attuali prevedono che il mercato globale del lusso chiuderà il 2024 con un valore di circa 1.478 miliardi di euro, in lieve calo (circa il 2%) rispetto ai quasi 1.500 miliardi raggiunti l’anno precedente.
Secondo le analisi di Bain & Company e Fondazione Altagamma, la domanda di beni di lusso personali mostra un leggero rallentamento: il giro d’affari di questo segmento dovrebbe scendere dai 369 miliardi di euro del 2023 a circa 363 miliardi. Di contro, le esperienze di lusso – come viaggi, eventi, trattamenti benessere, e servizi esclusivi – continuano a registrare una crescita del 5%.
Tra i beni esperienziali, si distinguono per popolarità yacht, auto di lusso e jet privati, trainati dalla fascia di consumatori con reddito più alto. Anche settori come beauty, gioielli e occhiali mantengono una forte attrattiva, a conferma di un interesse duraturo per i beni tangibili di qualità.
«Nonostante le complessità macroeconomiche, la spesa per il lusso ha mantenuto una notevole stabilità, grazie al desiderio dei consumatori di vivere esperienze di eccellenza», ha illustrato Claudia D’Arpizio, senior partner e responsabile globale moda & lusso di Bain & company, durante la conferenza. «Tuttavia, la perdita di 50 milioni di consumatori negli ultimi due anni segnala come i brand debbano rivedere le proprie proposte di valore. Per riconquistare i clienti, in particolare i più giovani, è necessario puntare sulla creatività e ampliare le conversazioni. Allo stesso tempo, i brand dovranno continuare a focalizzarsi sui loro top customer, sorprendendoli con interazioni umane e personalizzate».
«Per assicurarsi un percorso di crescita sostenibile nel lungo termine, i brand dovranno ripensare la loro proposta di valore, mescolando nuove regole del gioco, agli elementi caratterizzanti di questo settore, all’interno di un’unica strategia», ha precisato Federica Levato, senior partner ed Emea leader moda & lusso di Bain & company. «Sarà fondamentale riscoprire la vera essenza del brand e, al contempo, abbracciare i pilastri fondanti su cui si è basato da sempre il lusso, ovvero l’artigianalità, la creatività, la personalizzazione dell’esperienza d’acquisto e il rapporto intimo con il consumatore, facendo leva su strumenti tecnologici quali l’intelligenza artificiale per garantire una perfetta esecuzione».
Il quadro economico e geopolitico globale – influenzato da conflitti, inflazione e aumento dei costi – ha ridotto il potere d’acquisto e la fiducia dei consumatori, incidendo in particolare sui mercati asiatici. In Cina si osserva un netto calo, parzialmente bilanciato dall’andamento positivo del Giappone, mentre gli altri mercati restano relativamente stabili rispetto all’anno scorso.
Infine, si registra una crescente polarizzazione nel settore: i consumi di lusso altissimo resistono bene, mentre il lusso aspirazionale, destinato a un pubblico più ampio, soffre un calo di interesse, specialmente tra i giovani. La “Generation Z” mostra una minore affezione ai marchi del lusso, determinando una contrazione di circa 50 milioni di clienti negli ultimi due anni. Al contrario, i consumatori con capacità di spesa elevata stanno guadagnando rilevanza, pur percependo una diminuzione del senso di esclusività che il lusso offre.
Le previsioni per l’anno prossimo sono state esposte da Stefania Lazzaroni, Direttore generale di Altagamma, che ha presentato il rapporto “Altagamma Consensus 2025,” realizzato con la collaborazione di 21 analisti finanziari italiani e internazionali. A causa delle condizioni economiche globali, si prevede una crescita limitata per il mercato del lusso, anche se l’andamento rimane incerto per via di vari fattori, come l’inflazione, gli alti tassi di interesse, le tensioni geopolitiche, l’aumento dei prezzi e la riduzione del potere d’acquisto della fascia medio-alta di consumatori. «L’ebitda medio per i beni di lusso personali è stimato in aumento del 3%, con una crescita dei ricavi anch’essa del 3%», ha affermato Lazzaroni. «Un potenziale miglioramento nella seconda metà dell’anno potrebbe derivare dalla ripresa dei viaggi e dal rinnovato ottimismo dei consumatori cinesi».
(Fonte:MFF)