Parte con il Natale 2024 l’upgrade di Motta in una dimensione premium, come aveva anticipato il gruppo Bauli la scorsa estate, in occasione della presentazione della nuova architettura di brand. Il nuovo corso conta sulla collaborazione con lo Chef Bruno Barbieri e, oltre a panettoni e pandori, coinvolgerà anche nuovi prodotti per il consumo quotidiano, come merende e frollini, tutti resi unici dal tocco dello chef e da ingredienti selezionati.
Nascono così nuovi prodotti (il Mottino) e si rinnovano quelli esistenti (il pandoro si abbassa e diventa una cupola). Il Mottino, la novità, è un prodotto che si ispira alla merenda tradizionale italiana, il pane e burro e marmellata. E rappresenta il punto di partenza di questa nuova collaborazione.
“È stato un lavoro estremamente complesso, difficile. Mi sono chiesto anche io come mai non avessero scelto un pasticcere. Sarebbe forse stata la strada più logica – commenta lo chef Bruno Barbieri – . Poi però ho capito cosa potevo fare io, di più rispetto ad un pasticcere o comunque di diverso. Potevo raccontare la mia storia, il mio mondo, le mie visioni e fonderle con il mondo della pasticceria che è un mondo di formule di numeri, regole. Questo progetto, che ha richiesto circa un anno di lavoro, va oltre una semplice collaborazione tra un’azienda e uno chef: non si tratta solo delle idee di un visionario, ma delle emozioni di un’anima con lo spirito libero. Ho lavorato su prodotti che evocano ricordi e dentro ogni nuovo prodotto ci sono i segreti, l’esperienza, ma anche i sogni di uno chef”.
Questo riposizionamento strategico è parte di un progetto quinquennale del Gruppo Bauli che mira a raggiungere un miliardo di fatturato (che oggi ammonta a 600 milioni), come dichiarato dal CMO Luca Casaura. “L’innovazione è nel DNA del brand fin dalla sua nascita nel 1919 per mano di Angelo Motta: non solo un grande pasticciere ma anche grandissima mente creativa. Oggi ritroviamo questa stessa spinta in Bruno Barbieri, che ha saputo reinventare completamente la gamma con la maestria che solo uno chef di così grande esperienza può avere”, ha dichiarato.
La firma creativa dello chef, infatti, garantisce l’utilizzo di ingredienti selezionati e consente l’apertura a nuovi mercati, prodotti innovativi e canali di vendita diversificati. Nella nuova “collezione” Motta, i panettoni, bassi e di ispirazione pasticciera, sono raffreddati naturalmente. Ma soprattutto sono arricchiti da ingredienti premium, che vanno dall’uvetta sultanina ai canditi d’arancia di Calabria; le scaglie di cioccolato del Panettone Glassato si incontrano con le ciliegie candite con metodo alla francese.
La pubblicità di panettoni & Co. firmati da Barbieri dovrebbe partire negli ultimi giorni di ottobre 2024, segnando ufficialmente la nuova fase del marchio Motta.
Storia di Motta
Più di un secolo fa Angelo Motta inventò il “pirottino”, quel particolare contenitore di carta pieghettata (o plissettata) che avvolge porzioni di dolci fra cui il panettone, specialità milanese per eccellenza, della quale Motta è assurto, per virtù di tradizione e antonomasia, al rango di sinonimo. Motta, insieme ad Alemagna, l’altro marchio simbolo della migliore industria alimentare e dolciaria italiana, fa parte di quella tradizione manifatturiera che nasceva spesso dalla fantasia degli artigiani e sapeva crescere armonicamente dentro il sistema culturale di un paese: questi industriali hanno contribuito anche all’iconografia contemporanea, con memorabili serie di manifesti pubblicitari (locandine e cartellonistica), ancora oggi attualissimi. Uno degli artisti che ha collaborato con il mondo dell’impresa è Sepo (Severino Pozzati), autore del manifesto Motta del 1931, quello con la famosa M rossa, simbolo di Motta e di Milano, accogliente e maestosa, seria e famigliare al contempo, come l’ingresso di una fabbrica o di una cattedrale.