LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton, il colosso francese del lusso, ha registrato ricavi pari a 60,8 miliardi di euro, nei primi nove mesi del 2024, in calo del 2% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, e “stabili a perimetro e valuta costanti, nonostante il contesto attuale e l’elevata base di confronto, dopo diversi anni di eccezionale crescita post-Covid”.
L’Europa e gli Stati Uniti hanno registrato una leggera crescita a perimetro e valuta costanti, mentre il Giappone ha continuato a mostrare un aumento delle entrate a due cifre e il resto dell’Asia ha riflesso in particolare la forte crescita della spesa dei clienti cinesi in Europa e in Giappone. A deludere le attese è stato il terzo trimestre, le cui vendite sono scese del 3% a causa «dalla minore crescita registrata in Giappone, dovuta essenzialmente al rafforzamento dello yen», attestandosi a 19,07 miliardi di euro contro i circa 20 miliardi attesi dagli analisti.
Il calo maggiore è stato quello del comparto Wine&Spirits (-11%), seguito dagli orologi (-5%), mentre è positivo il settore dei profumi e cosmetici (+3%). il dato sarebbe stabile a perimetro e cambi costanti, ma, appunto, in calo del 2% considerando le variazione di perimetro e a cambi correnti. L’Europa e gli Stati Uniti hanno registrato una leggera crescita a perimetro e valuta costanti mentre il Giappone ha continuato a registrare una crescita del fatturato a due cifre; il resto dell’Asia ha rispecchiato in particolare la forte la forte crescita della spesa dei clienti cinesi in Europa e in Giappone. «Nel terzo trimestre – segnala la scarna nota del gruppo – il leggero calo dei ricavi è dovuto principalmente alla minore crescita registrata in Giappone essenzialmente a causa del rafforzamento dello yen. In un contesto economico e geopolitico incerto il colosso francese rimane fiducioso e manterrà una strategia incentrata sul continuo miglioramento della desiderabilità dei suoi marchi, facendo leva sull’autenticità e la qualità dei suoi prodotti, sull’eccellenza della distribuzione e sull’agilità dell’organizzazione».