Chanel torna nella sua casa per eccellenza, il Grand Palais di Parigi, con la collezione Primavera/Estate 2025. La pura professionalità degli abiti, disegnati dallo studio di creazione interno, suggeriva che chiunque stesse dando le direttive non fosse chiaramente un fannullone. Per la seconda sfilata di Chanel consecutiva, dopo l’improvvisa partenza di Virginie Viard a giugno, nessuno alla fine è uscito a salutare.
Il tweed, un punto fermo nel DNA di Chanel, è stato reso leggero e arioso, sfidando la tradizionale rigidità del tessuto. Delicati chiffon e tessuti setosi ondeggiavano come ali di uccello, alludendo alla libertà, mentre eleganti uscite in denim iniettavano un tocco di casual chic, perfetto per la moderna donna Chanel. Il risultato è stata una sinfonia di contrasti, con pezzi che bilanciavano fragilità e forza, moderazione ed esuberanza.
Karl Lagerfeld, che ha guidato Chanel per oltre tre decenni, ha lasciato un segno indelebile sul marchio, fondendo la sua eleganza storica con un tocco contemporaneo. Questa collezione ha reso omaggio alla sua visione, infondendo allo show riferimenti alle sue giocose reinterpretazioni degli elementi distintivi di Chanel. L’influenza di Lagerfeld era evidente nella precisione della sartoria, negli abbinamenti inaspettati dei tessuti e nella teatralità del runway presentazione.
La donna Chanel si libra in 76 silhouette leggere e ariose: «La collezione è al servizio di un’idea e, a tal fine, rende omaggio alle donne che, come Gabrielle Chanel, si sono liberate dalla visione che la società aveva di loro», si legge nelle note della sfilata.