Oggi comprare una casa a Milano costa mediamente il 40 per cento in più rispetto al 2015, anno in cui la città ha ospitato Expo. Lo stesso vale per gli affitti.
Nella seconda parte del 2022 le quotazioni immobiliari della città hanno messo a segno un incremento del 2,5%. Per quanto riguarda le compravendite, a Milano, nel 2022 sono state compravendute 28.595 abitazioni residenziali, +6,1% rispetto al 2021.
Il valore medio naturalmente oscilla, in tutte le città i prezzi cambiano da zona a zona e generalmente i quartieri periferici sono meno costosi di quelli centrali, così come quelli più popolari hanno prezzi e canoni più bassi di quelli più prestigiosi.
La particolarità di Milano è che sia i prezzi in periferia che nel centro storico sono tutti notevolmente spostati verso l’alto, con la conseguenza paradossale che le case della periferia di fatto costano come quelle più centrali di altre grandi città. Per comprare o affittare un appartamento all’inizio di Via Giambellino a Milano, uno storico quartiere popolare, può costare al metro quadro come uno in pieno centro a Firenze o ai Parioli a Roma.
I costi delle case uniti al caro-mutui spingono fuori Milano le famiglie in cerca di un’abitazione, generando una spirale che fa crescere i prezzi anche nei centri della Città metropolitana. Una situazione fotografata dall’ultimo rapporto della Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari (Fimaa)-Confcommercio Milano, analizzando i dati del primo semestre dell’anno.
“Si assiste a un aumento dei prezzi – spiega Marco Zanardi, consigliere Fimaa – in particolare nelle zone coperte da nuove fermate della metropolitana”. “I prezzi inferiori e la disponibilità di nuove abitazioni hanno interessato soprattutto acquirenti giovani – aggiunge Flavio Bassanini, vicepresidente vicario Fimaa MiLoMb – che hanno scelto i Comuni meglio serviti dalla metropolitana e dalla ferrovia”.