Il mercato immobiliare di alta gamma continua ad avere una buona rendita e la richiesta di abitazioni di lusso in Italia è aumentata del +9% rispetto al periodo pre-pandemico. Questa tendenza si riscontra prevalentemente nelle grandi città, tra queste, Milano, cuore pulsante dell’economia e di molte attività imprenditoriali italiane e internazionali, che occupa la prima posizione in classifica, con uno stock del valore di oltre 6,06 miliardi di euro[1].
Milano non è solo il principale polo italiano di immobili di lusso ma anche crocevia di professionisti internazionali e non. Questa mobilità influisce inevitabilmente anche sul settore immobiliare, spesso infatti i proprietari di immobili di pregio a Milano che lasciano temporaneamente la città per motivi lavorativi, o semplicemente per scegliere località più tranquille a contatto con la natura, trovano utile e funzionale affittare il proprio immobile nei periodi della loro assenza. Lo stesso modus operandi lo adotta anche chi, avendo ereditato un immobile di lusso, preferisce non separarsene definitivamente e affittarlo per periodi più o meno lunghi.
Per queste ragioni, molti proprietari di immobili di lusso si affidano a Nativo, giovane società fondata da Sara Lini e Adriano Frigoli che gestisce l’affitto temporaneo di residenze di lusso, arredate con cura e arricchite di ogni comfort. Secondo i dati di Nativo, oltre il 30% dei proprietari di immobili di lusso che si rivolge a loro sta considerando sia la vendita che la messa a reddito, ma, dopo un’analisi approfondita del mercato e dei fattori economici, quasi la totalità opta per l’affitto.
Il portfolio di Nativo conta attualmente più di 30 appartamenti, ciascuno unico nel suo genere e per questo in grado di riflettere la personalità e lo stile di chi lo possiede.
Ecco gli elementi in grado di identificare il proprietario dell’immobile, senza svelarne l’identità secondo Nativo.
Il manager globetrotter
The Epicurean, The Collector e The Vague, con i loro colori neutri e lo stile moderno, sono appartamenti che rispecchiano l’abitante tipo della nuova Milano: il manager globetrotter, personalità in carriera sempre in giro per il mondo che riversa la sua precisione e ordine mentale anche nella costruzione dell’ambiente in cui vive. Infatti, in The Vague, la funzionalità e la modernità degli spazi viene esaltata dalla struttura dell’appartamento e dai pochi e studiati pezzi di design collocati in punti strategici nel contesto che, grazie all’utilizzo di una palette cromatica dai toni neutri, rendono l’atmosfera accogliente e raffinata. Anche nel caso di The Collector l’arredamento è minimal, dalle linee semplici e pulite in cui alcuni materiali classici come il legno scuro e il marmo mettono in risalto le opere originali di Warhol, donando un’anima pop all’ambiente. Invece, il passato nobile e austero di uno stabile d’epoca, in The Epicurean, interpreta una nuova ed estremamente contemporanea vita grazie all’accostamento di pezzi di design come il divano Paola Lenti e le sedute living firmate Philippe Starck.
L’amante dell’arte
Entrando in alcuni appartamenti salta subito all’occhio l’accuratezza con cui i proprietari hanno studiato ogni singolo dettaglio affinché l’ambiente risulti forte, estroso ed eclettico: accostamenti di tanti pezzi di design dagli stili diversi con finiture originali e di pregio. Gli immobili come The Bohemian, The Brutalist e The Gallerist interpretano perfettamente le personalità di coloro che vi hanno abitato, cioè amanti o professionisti dell’arte che volevano rendere il loro ambiente domestico un capolavoro, inserendo così pezzi di design che raccontano storie di cui è facile innamorarsi. Infatti, in The Bohemian, l’originale pavimento d’epoca in cotto laccato, fa da cornice alla collezione di vasi e alla galleria di opere d’arte oppure, in The Brutalist, loft di ispirazione neo-brutalista, tra le sue pareti rivestite da spessi mattoni industriali, si trovano pezzi unici d’arte e design, come ad esempio il tavolo nero Tulip di Erno Saariner, la sedia nera prototipo di Philippe Starck per il Café Cotes di Parigi, e la poltrona Le Corbusier per Cassina – lc2. I proprietari che lavorano nella moda, invece, tendono ad arredare il proprio appartamento in maniera lussuosa, come in The Elusive, in cui la seta, il marmo e la boiserie in legno scuro fanno da padroni e la luce naturale che penetra dalle grandi vetrate fa brillare il lampadario della cucina in vetro di Murano ed esalta le originali poltroncine del salotto Fornasetti.
Family time
Gli appartamenti in cui sono cresciuti dei bambini sono riconoscibili appena varcata la soglia di ingresso: si tratta di metrature e spazi ampi, funzionali e luminosi senza però tralasciare l’eleganza, come in The Platonic e The Hedonist. Le stanze sono inondate da luce naturale, in cui i toni sono tenui e creano un’atmosfera accogliente e familiare in cui i materiali pregiati, come il seminato veneziano o il marmo e gli spazi che si riflettono sugli specchi donando dinamicità all’ambiente, dialogano con pezzi di design moderni e unici.
Laddove si trovano proprietà con metrature molto estese con più di 4 stanze dallo stile massimalista o vintage – come quello razionalista anni 50 o d’epoca ricchi di oggetti, si ha invece certamente a che fare con appartamenti che si tramandano di generazione in generazione, in cui le mura sembrano raccontare storie e ricordi preziosi, come in The Rationalist, casa sospesa nel tempo che regala ancora oggi emozioni oppure The Modernist, un gioiello del movimento Moderno Italiano, entrambi appartamenti nati dalle mani del grande architetto Caccia Dominioni che ha collocato all’interno molti elementi originali progettati da lui stesso.