Lo Swan 128, progetto n. 1400 dello studio Frers, è un cruiser sportivo, uno yacht progettato per lunghi viaggi oceanici ma che può prestarsi anche a partecipare a competizioni internazionali, senza perdere le proprie caratteristiche funzionali di base.
Il primo esemplare, già in costruzione nel cantiere di Pietarsaari (Finlandia), sarà varato nel 2025. L’architettura navale è di German Frers, come per tutti gli Swan dal 1981, mentre lo studio Micheletti + Partners di Lucio Micheletti ha curato le forme di coperta e tuga, evolvendo lo stile della sorella minore Swan 108. Gli interni sono ancora una volta nati dalla matita dell’architetto Misa Poggi.
Il nuovo Swan 128 dovrà essere un perfetto connubio tra eleganza e prestazioni, intese sia come performance, sia come comportamento in mare. Per l’eleganza non c’è problema: garantisce Frers. Ma ha fatto di più: oltre a mettere sul piatto il know interno del suo studio (immenso), ha commissionato uno studio specifico CFD (fluidodinamica, ndr) a Cape Horn Engineering, per verificare e ottimizzare le forme del corpo canoa in tutte le condizioni dinamiche di navigazione.
Su barche di queste dimensioni, gli spazi sottocoperta riservati all’armatore assumono importanza cruciale: la soluzione sullo Swan 128 consiste in una ampia zona della prua completamente dedicata all’appartamento armatoriale (perché di cabina proprio non si può parlare) senza vincoli di forma e struttura, in modo da poter essere personalizzato rendendo ogni esemplare unico.
Lo Swan 128, progetto 1400 dello studio Frers, consolida la quarantennale collaborazione del progettista argentino con il cantiere finlandese a conduzione italiana. Si tratta della seconda barca più grande mai costruita da Nautor (il record appartiene al 131 piedi del 2006).
Ultima evoluzione dei concetti Swan, il 128 incarna la sintesi del cruiser sportivo, pensato per lunghe navigazioni oceaniche ma a suo agio nelle principali competizioni internazionali, senza dover cambiare alcunché delle proprie caratteristiche.
La carena nasce per rendere al massimo alle diverse andature, rimanendo perfettamente simmetrica ai diversi angoli di sbandamento. L’adozione della doppia pala del timone garantisce un ottimale controllo anche alle elevate velocità, limitando al massimo la tendenza all’orza e fornendo sensibilità alle ruote nonostante le imponenti dimensioni della barca.
Un connubio di stile tradizionale e forme tese, un gioco di compenetrazione di materiali che crea un movimentato ritmo di chiaroscuri dalla spiccata dinamicità (ciò che l’architetto Micheletti usa chiamare “velocità di banchina”). Il pozzetto offre la tipica distinzione in tre aree che caratterizza tutti gli Swan. La zona anteriore, a ridosso della tuga e protetta da sprayhood e bimini (opzionale il modello a scomparsa con struttura rigida), è dedicata agli ospiti.
Tutta la poppa, separata da un leggero dislivello, è dedicata al beach club, che si connette senza soluzione di continuità alla grande plancetta, ulteriormente ampliabile nella versione opzionale a doppia azione, esclusiva dei più recenti Il modelli Swan. Il generoso tender garage può accogliere un rib fino a 4,50 metri di lunghezza.
La collaborazione tra lo studio Frers, il dipartimento interni del cantiere e l’architetto Misa Poggi ha prodotto un layout ottimale e flessibile, con “l’appartamento” dedicato all’armatore nella zona di prua e una generosa area per l’equipaggio concentrata a poppa. Il quadrato in posizione rialzata, accessibile tramite un tambuccio di ingresso XXL, offre tre livelli di luce naturale con vista panoramica in piedi e da seduti. Le due aree, ben distinte tra salotto e zona pranzo in versione standard, offrono però numerose personalizzazioni, compresi i “day bed” per fruire delle ampie finestrature a scafo anche in navigazione. La TV lounge, in diretta connessione con il salotto rialzato, può essere convertita in sala da pranzo con sedute fino a dieci ospiti.
La suite armatoriale è configurata con cabina e bagno entrambi a tutto baglio. Infinite le possibilità di personalizzazione data l’ampiezza degli ambienti e i ridotti vincoli strutturali della zona, ben delimitata da paratie dalla forma regolare. Le varie cabine ospiti possono assumere diverse configurazioni con letti singoli o matrimoniali, ulteriori letti pullman e bagni completabili con bidet.
Tutta la zona di poppa è dedicata all’equipaggio, con tre cabine doppie, tutte dotate di bagno con box doccia separato, doppia crew mess, quella più a prua convertibile in ulteriori volumi di stivaggio, e grande cucina con isola centrale e abbondante spazio per ogni elettrodomestico desiderabile. Completa la zona di servizio una lavanderia abitabile con asse da stiro e la stazione di navigazione, posizionata in prossimità del tambuccio di poppa. La sala macchine, con accesso dotato di doppio filtro attraverso una zona officina, sfrutta tutta l’area sotto al quadrato per accogliere macchine e serbatoi, concentrando i pesi principali in basso e a centro barca.
A livello di propulsione, lo Swan 128 sarà equipaggiato con le tecnologie più avanzate SCR (Riduzione selettiva catalitica) per ridurre le emissioni in ottemperanza alle ultime norme IMO III e le eliche saranno a passo variabile per ottimizzare l’efficienza a motore oltre che una riduzione di rumore e vibrazioni.