Per l’incoronazione di Re Carlo III d’Inghilterra, sabato 6 maggio all’Abbazia di Westminster, la Regina consorte d’Inghilterra Camilla indosserà una corona appartenuta alla Regina Mary, rompendo con la tradizione di far realizzare una nuova corona per l’occasione.
Tuttavia, la corona non conterrà al centro il discusso diamante Koh-i-Noor, sfoggiato dalla Regina Mary nel 1911, né tantomeno una replica della famosa pietra.
La corona “riciclata” di Camilla conterrà pietre della collezione di gioielli personali della defunta Regina Elisabetta II. Sarà la prima Regina consorte, dal XVIII secolo, a riutilizzare una corona in occasione di un’incoronazione, anziché commissionarne una nuova.
Rifiutando la pietra, Camilla non solo ha fatto una scelta sostenibile; ha anche evitato una potenziale lite diplomatica con l’India sul simbolismo del diamante.
Il diamante Koh-i-Noor è stato un punto fermo dei gioielli della Corona britannica per quasi 175 anni, ma è visto da molti sudditi di Sua Maestà come un “bottino” del passato colonialista, spesso controverso, del Regno Unito.
Il Koh-i-Noor, uno dei diamanti più grandi al mondo, con un peso di 21,12 grammi, è stato di proprietà di numerosi imperatori indiani, ma è stato acquisito dall’Impero britannico in seguito alla conquista dell’India. Fu ceduto alla Regina Vittoria nel 1849 e da allora costituisce una parte importante dei gioielli della Corona britannica.
Dopo la morte della Regina Elisabetta II lo scorso 8 settembre, il governo indiano ha espresso preoccupazione per l’uso del diamante da parte della monarchia britannica, affermando che alcuni indiani lo associano a un governo oppressore e ha invitato Camilla a non usarlo per l’incoronazione.
Sebbene si pensi che la Regina Elisabetta non abbia mai indossato il diamante durante i suoi 70 anni di regno, ci sono state richieste per il ritorno della gemma in India, da quando il Paese è diventato indipendente nel 1947.