Il logo perde la sua centralità e il suo protagonismo, e si traduce in nuovi pattern, tele di minuziosi incastri che ora sostituiscono, per esempi, le pesanti lettere dorate delle fibbie Gucci o il vecchio e iconico logo di Ferragamo.
Una nuova strategia di marketing che sta diventando sempre più popolare tra i grandi dell’industria del lusso, e che per alcune maison significa una rivoluzione effettiva, un grande cambiamento di immagine e filosofia. Per questo motivo, ad esempio, Valentino ha dedicato al suo nuovo logo un’intera campagna d’alta moda, volta a valorizzarlo al massimo: Valentino Toile Iconographe sfoggia il nuovo look della casa romana attraverso un servizio fotografico realizzatodal fotografo di moda Steven Meisel e supportata da quattro modelli d’eccezione, Kristen McMenamy, Alaato, Sora e Cas.
Allo stesso modo la doppia G di Gucci, disegnata nel 1961, si riscopre in una chiave più sobria e moderna, soprattutto grazie all’influenza del suo giovane direttore creativo, Alessandro Michele, che dal 2016 ha rielaborato la natura della maison trasportandola in nuove dimensioni: il nuovo logo di Gucci, infatti, è il risultato di un incontro tra alta moda e street art, come dimostra, ad esempio, il progetto Gucci Ghost, realizzato dall’artista underground Andrew Trevor.