Il tennista serbo Novak Djokovic ha acquistato l’80% di QuantBioRes, un’azienda danese di biotecnologie che sta cercando di trovare di una cura per il Covid-19. Secondo il registro delle imprese danesi, sua moglie Jelena e Djokovic possiede rispettivamente il 39,2% e il 40,8% della società.
Ivan Loncarevic, amministratore delegato della QuantBioResa ha dichiarato che all’opera ci sono una dozzina di scienziati al lavoro tra Danimarca, Australia e Slovenia per sviluppare una cura per il Covid. Una cura e non un vaccino, si è precisato. Infatti, il tennista, escluso dall’Australian Open dopo una discussione con le autorità perché non vaccinato, ha comprato l’80% di QuantBioRes poche settimane dopo avere dichiarato apertamente la sua contrarietà ai vaccini.
L’azienda biotech sta cercando di sviluppare un peptide in grado di inibire l’infezione nell’uomo da parte del coronavirus. Dopo un anno e mezzo dall’investimento di Djokovic, però, devono ancora cominciare gli studi clinici che dovrebbero essere programmati in Gran Bretagna per la prossima estate.
La tecnologia usata, che può essere utilizzata per sviluppare composti chimici in grado di inibire la replicazione del coronavirus, si chiama Resonant Recognition Model, il Rrm: “modello di riconoscimento risonante” sviluppata dalla ricercatrice serba Irena Cosic, oggi docente del Royal Institute of Technology di Melbourne.
Alla luce di un modello Rrm si potrebbe usare l’ivermectina per curare il Covid ovvero uno dei trattamenti ‘alternativi’ sostenuti dai no vax. La sua efficacia contro il coronavirus è stata smentita anche di recente da uno studio italiano.