Le nuove normative e la situazione pandemica hanno costretto molti di noi a rinunciare alle già organizzate vacanze di natale, conseguenza che ha danneggiato sia i viaggiatori, che il settore del turismo in tutte le sue diramazioni.
La presidente di Federturismo Martina Lalli spiega che si potrebbe parlare, senza esagerazioni, di “una disdetta al minuto” e che, senza alcuna proroga degli ammortizzatori sociali, il mese di gennaio potrebbe costellarsi di licenziamenti in tutto il settore.
In generale non soltanto le norme e le restrizioni influenzano i viaggi, ma anche la costante necessità di adeguarsi alla situazione dei contagi contribuisce all’aumento dei viaggi annullati, esattamente come la paura di dover entrare in quarantena fuori casa o all’estero.
Importante adesso è chiarire le modalità con cui si potrà chiedere rimborso, perché sarà possibile farlo: secondo la dottoressa Elena Foroni, consulente allo sportello di Federconsumatori SOS Turismo, le normative sono chiare.
“Se un cliente deve annullare una prenotazione alberghiera perché ha contratto il Covid-19 o perché è in quarantena, può scrivere alla struttura una raccomandata a/r (un documento che ha validità legale), spiegando quello che è successo, allegando la documentazione attestante il problema riscontrato e chiedendo il rimborso della somma corrisposta per impossibilità sopravvenuta a fruire del servizio prenotato, in base al Decreto Cura Italia convertito in legge (legge 27/2020) e l’art. 1463 Cod. Civ»”.
La dottoressa continua spiegando che il rimborso probabilmente verrà rilasciato sotto forma di voucher, valido ventiquattro mesi dalla sua emissione, e con possibilità di rimborso monetario al termine di tale periodo in caso di mancato utilizzo.