«Quando si entra in una Ferrari ci si sente avvolti. In qualche modo, sono auto che si indossano» afferma Rocco Iannone, lo stilista a cui Maranello ha affidato la sua first ever collection di p-à-p.
Una proposta di 52 look gender fluid, indossati da 32 donne e 20 ragazzi. Costruzioni sofisticate, spalle evidenti, tessuti ricercatissimi e realizzati dalla filiera italiana e super sostenibili. «Le auto non hanno sesso, così i vestiti. La fluidità, quindi, è un dato di fatto», sottolinea Iannone. «Ferrari ha due anime. È esclusiva ma non escludente».
«Come le auto vengono modellate in creta, gli abiti Ferrari sono lavorati in tela e hanno fino a sei passaggi di prototipia. Volevo un approccio couture», afferma il designer. Il soundtrack curato da Frederick Sanchez immerge i circa 100 invitati, distanziatissimi in mascherina, seduti di fronte alla passerella di 130 metri disegnata da un fascio di luce lungo la linea di assemblaggio delle V12, i bolidi più avanzati e performanti del Cavallino. Gli chassis e le carrozzerie si susseguono come sculture ai lati della passerella.
Le donne fanno parte del mito Ferrari, come protagoniste attive, fin dall’inizio. Da Anna Magnani a Ingrid Bergman, da Nastassja Kinski a Ornella Muti. Ora vengono promosse al centro della scena. Un atteggiamento consapevole e assertivo è ciò che la Ferrari promuove attraverso capi di abbigliamento che ignorano le barriere di genere.
Tessuti multifunzionali e sostenibili, colori primari, forme innovative definiscono un’estetica audace, intrepida e decisa. Ferrari sceglie un linguaggio vicino alle nuove generazioni: fluido, ad alto impatto. Nel corso degli anni, la Ferrari ha nutrito intorno a sé un alone che media, musica e cinema hanno accresciuto fino a creare un magnete culturale.
Da domani un primo drop dei 400 item disegnati sarà disponibile nel nuovo store concept di Maranello e in alcuni dos-directly operated store nel mondo. Entro l’anno il nuovo concept, una sorta di art gallery à la Oscar Niemeyer disegnato dallo studio brit Sybarite, approderà a Milano (dietro la Galleria Vittorio Emanuele), a Miami e Los Angeles, mentre lo sbarco in Cina è programmato nel 2022.
La vera sorpresa è scoprire una collezione sofisticata, moderna, non facile ma desiderabile e, persino, green: «Alcuni parka sono realizzati in materiali ricavati da bottiglie di plastica usate». L’immaginario pop delle cover dei magazine Ferrari destinate negli anni agli owner sono tradotti in print e scarves. L’uso di richiami graphic evoca le opere di Mimmo Rotella, o l’approccio metamorfico di Demna Gvasalia per Balenciaga. Le auto, così come la moda, sono una rappresentazione della velocità.
Il futuro della moda sarà sempre più rosso