In un panorama globale in continuo mutamento, l’Italia riafferma il suo ruolo da protagonista nel turismo internazionale, e non solo per numeri di arrivi e pernottamenti, ma per l’attrattiva che esercita sul segmento più esclusivo: quello del lusso. Le cifre raccolte da diverse fonti delineano un Paese che non solo viene scelto, ma viene scelto come destinazione d’eccellenza.
Secondo l’Osservatorio della società di ricerca Demoskopika, il turismo di lusso (comprendente gli hotel 5 stelle e 5 stelle lusso) ha registrato nel 2024 una spesa diretta che supera i 9 miliardi di euro, con circa 12,8 milioni di pernottamenti e oltre 4,5 milioni di arrivi. Il valore aggiunto di questo segmento è evidente anche nella crescita media annua: dal 2008 al 2024, escluse le flessioni della pandemia, la crescita negli hotel di fascia alta ha viaggiato attorno al +9,2 % annuo rispetto al +5,2 % del settore alberghiero nel suo complesso.
Ma non è solo questione di alberghi. Il concetto di “lusso” assume dimensioni più ampie: esperienze, shopping, itinerari tailor-made e viaggi di nozze. In questo contesto, l’Italia emerge anche come prima destinazione globale per viaggi di nozze, battendo mete una volta ritenute imbattibili come le isole tropicali.
Lo shopping-tourism gioca un ruolo altrettanto strategico: nel 2024 oltre 2 milioni di turisti in Italia sono stati identificati come “shopping tourists”, con un aumento del 7 % rispetto al periodo pre-Covid. Il contributo diretto allo PIL di tale specializzazione è stimato superiore a 2,5 miliardi di euro.
Un altro segnale forte è la provenienza dei turisti. Gli Stati Uniti, ad esempio, contano oltre 4 milioni di visitatori in Italia nel solo 2024, con circa 33,7 milioni di pernottamenti e una spesa complessiva stimata in 6,5 miliardi di euro. A questo si aggiunge l’America Latina, che da sola porta segnali di crescita rilevanti nel segmento lusso.
Cosa significa tutto ciò per l’Italia? Significa che la “destinazione Italia” oggi compete con le grandi mete del mondo del turismo esclusivo, puntando su patrimonio culturale, stile di vita, paesaggi e—fondamentale—capacità di offrire esperienze che vanno oltre il semplice soggiorno. Le regioni che guidano questa evoluzione sono quelle già note: Lazio, Campania, Lombardia, Sardegna e Veneto sono state identificate come le più performanti nel turismo d’alta gamma.
Tuttavia, l’ottimismo non deve oscurare le sfide. Il mantenimento di questa leadership richiede investimenti costanti in qualità dell’accoglienza, infrastrutture, connessione digitale e valorizzazione territoriale. Come sottolineato da Demoskopika, la formazione specialistica, l’innovazione tecnologica e l’integrazione della filiera turismo sono elementi imprescindibili per consolidare il posizionamento.
In definitiva, l’Italia sembra aver trovato nel lusso non solo un segmento di mercato, ma un volano strategico. Un volano che, se ben guidato, può tradursi in occupazione qualificata, valore aggiunto e autorevolezza internazionale. Se invece verrà lasciato alla rendita e all’improvvisazione, rischia di perdere terreno. Ma per ora, il trionfo appare autentico e meritevole di nota.


