Il museo pratese ospita, dal 24 ottobre 2025 al 3 maggio 2026, l’esposizione dal titolo “Alaïa e Balenciaga. Scultori della forma”, che per la prima volta in Italia riunisce un nucleo di cinquanta creazioni – venticinque di Balenciaga e venticinque di Alaïa – provenienti dalla Fondazione Azzedine Alaïa e dagli archivi del celebre couturier spagnolo.
L’idea risale al 2018 quando Hubert de Givenchy, ammiratore di Balenciaga e già consapevole dell’apporto di Alaïa alla moda contemporanea, propose di accostare le due visioni creative – Balenciaga, architetto della forma, e Alaïa, maestro dell’aderenza e della scultura del corpo femminile. Dopo il debutto parigino del 2020, la mostra (curata da Olivier Saillard) sbarca in Toscana con un allestimento pensato per i grandi spazi della ex-fabbrica Campolmi.
Tra i capi esposti figurano, da una parte, una giacca-scultura di Balenciaga del 1938 e, a rimando, lo spencer di Alaïa del 1968 ispirato al modello da equitazione inglese di fine Settecento. Il dialogo continua con sezioni dedicate a tipologie come il tailleur, il flou serale e la “Spagna” — omaggio all’influenza dell’abbigliamento tradizionale iberico sui due couturier.
L’esposizione non è solo un omaggio alla haute couture, ma un gesto culturale che valorizza la materia — il tessuto, la sartoria, il taglio — e il legame profondo tra moda e artigianato, materia e forma. Come sottolineato dallo stesso curatore: «Portare qui un progetto di questo spessore … racchiude un messaggio per gli stilisti: valorizzare la materia prima».
Una tappa importante per chi desidera scoprire come l’abito possa diventare scultura indossabile, interpretando con rigore e poesia il linguaggio del corpo e del tessuto.

 
 
