Il gruppo Ermenegildo Zegna Group (NYSE: ZGN) ha registrato nel terzo trimestre del 2025 ricavi pari a 398,2 milioni €, segnando un aumento del +0,2% sull’anno precedente e del +3,6% su base organica.
Nel complesso dei primi nove mesi, i ricavi ammontano a 1.325,9 milioni €, in calo del 2,3% rispetto allo stesso periodo del 2024 (-0,4% su base organica).
Il progresso nel trimestre è stato fortemente sostenuto dal canale Direct-to-Consumer (DTC), che ha registrato +9,1% su base organica nel Q3, evidenziando un’accelerazione rispetto al +6% del primo semestre.
Di contro, il segmento wholesale continua a risentire della ristrutturazione della distribuzione: nel trimestre le vendite wholesale “branded” sono diminuite del 14,7% su base organica.
Il marchio core ZEGNA ha registrato nel Q3 un aumento del +2,0% sull’anno precedente e del +5,6% su base organica, grazie soprattutto alla crescita del DTC.
Per il marchio TOM FORD FASHION, la crescita è più contenuta: +0,9% anno su anno e +4,3% organica nel trimestre.
Il marchio Thom Browne, invece, ha registrato un calo del -9,6% anno su anno (-4,6% organico) nel Q3, nonostante il canale DTC in crescita a doppia cifra.
Geograficamente, la regione Americas è stata la più performante con +8,2% anno su anno e +12,9% su base organica, mentre la Greater China Region ha fortemente penalizzato con un calo del -10,8% anno su anno (-6,5% organico).
Il presidente e amministratore delegato Gildo Zegna ha sottolineato come la “solida crescita del canale DTC” e i recenti progetti dei marchi (inclusi gli show delle linee Tom Ford e Thom Browne) lo rendano fiducioso nel medio termine, pur ammettendo che “l’attuale contesto presenterà molteplici sfide, a partire da una domanda dei consumatori ancora incerta e dalla volatilità valutaria”.
Il bilancio del Q3 mostra un segnale di stabilizzazione per Zegna: la crescita organica è ripresa dopo un periodo di maggiore difficoltà, grazie al rafforzamento del canale diretto al consumatore. Tuttavia, la debolezza della Greater China Region e il calo della distribuzione wholesale rappresentano ancora fattori di rischio. Il gruppo appare orientato a privilegiare qualità della distribuzione e controllo diretto, ma dovrà gestire con attenzione le incertezze macroeconomiche e l’evoluzione delle abitudini dei clienti nel lusso.


