Il gruppo Salvatore Ferragamo S.p.A. ha comunicato i risultati del terzo trimestre del 2025: ricavi consolidati pari a 221 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente a cambi correnti. A cambi costanti, si registra un incremento di circa 1,7 % rispetto a Q3 2024.
Nei primi nove mesi dell’anno, i ricavi si assestano a 695 milioni di euro, evidenziando un calo del -6,6 % a cambi correnti e del -4,5 % a cambi costanti rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.
Andamento geografico
- L’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) ha registrato un aumento delle vendite del +2,8 % nel trimestre a cambi costanti.
- Il Nord America si distingue per una forte performance con un +15,6 % a cambi costanti.
- L’Asia-Pacifico mostra invece una flessione significativa, con un calo del -10,5 % nel trimestre.
Canali distributivi e strategie
Il canale Direct-to-Consumer (DTC) ha evidenziato una crescita a cambi costanti del +4,4 % nel trimestre, grazie al buon andamento del mercato nordamericano e latino-americano e all’online in forte espansione. Al contrario, il canale wholesale rimane debole, con un calo del -6,7 % a cambi costanti nel trimestre.
In una nota, la società evidenzia come «i mercati nordamericano, europeo e latino-americano abbiano ampiamente compensato il contesto sfidante dell’Asia». Viene ribadita la volontà di proseguire con disciplina operativa e con l’attuazione del piano strategico, rafforzando posizionamento, offerta prodotto e canali digitali.
Osservazioni e prospettive
Il risultato del trimestre – seppure modesto – appare incoraggiante in quanto rappresenta una stabilizzazione dopo periodi difficili per il brand e per il settore lusso, che ha sofferto in particolare nel mercato asiatico e nel canale wholesale. Il recupero del Nord America è un segnale importante di resilienza per Ferragamo.
Tuttavia, permangono alcuni elementi di fragilità: l’aspettativa è che la debolezza in Asia – dovuta tra l’altro alla flessione del turismo e alla minore spesa dei consumatori – possa continuare a pesare nel breve termine. In aggiunta, la leggera inversione di tendenza nel canale DTC, se sostenuta, può diventare leva di rilancio, ma servirà coerenza tra prodotto, comunicazione e distribuzione.
La società resta cauta riguardo alle condizioni macroeconomiche e geopolitiche, che, come già sottolineato, influenzano l’andamento delle vendite del lusso.


