Dopo un periodo segnato da incertezze, il comparto del lusso sembra mostrare segnali di rinascita. Deutsche Bank ha recentemente rivisto al rialzo il giudizio su LVMH, da “Hold” a “Buy”, portando il target price da 520 a 635 euro. Secondo la banca tedesca, questo cambiamento riflette un miglioramento sotto il profilo delle vendite “core” al netto delle oscillazioni valutarie, un sentiment più favorevole verso il lusso europeo e prospettive di stabilizzazione in Cina, dove la ripresa dei consumi assume un ruolo centrale.
In vista della pubblicazione dei risultati del terzo trimestre 2025, le stime indicano ricavi per circa 17,8 miliardi di euro, con una flessione marginale dello 0,4 % a cambi costanti; il segmento Fashion & Leather Goods è previsto in calo del 3 %, un progresso rispetto alle performance del trimestre precedente.
Tuttavia, il quadro non è privo di incognite. Uno dei fattori maggiormente sotto osservazione è l’impennata del prezzo dell’oro, ormai oltre i 4.000 dollari l’oncia, che rischia di comprimere i margini nei segmenti gioielleria e orologeria. LVMH, proprietaria anche di Tiffany & Co. e Bulgari, potrebbe trovarsi nella necessità di trasferire parte dei maggiori costi ai consumatori o di accettare una pressione temporanea sui profitti per tutelare quote di mercato.
Nel contesto attuale, gli analisti suggeriscono prudenza. Il recente balzo borsistico del titolo (+5,7 % nell’ultimo mese) potrebbe lasciare spazio a correzioni nel breve termine, nonostante siano viste come opportunità dai soggetti orientati all’investimento di lungo periodo.
Un elemento di contrasto emerge confrontando LVMH con altri player del lusso. Kering, sotto la guida del nuovo CEO Luca de Meo e in concomitanza con l’arrivo di Demna a Gucci, ha già registrato un’impennata in Borsa (+7 %). Tuttavia, il percorso di rilancio appare più incerto, tanto che Deutsche Bank mantiene per Kering un rating “Hold” con obiettivo price a 290 euro.
Altri marchi come Burberry, Hermès, Pandora e Zegna godono di stime relativamente positive, mentre su realtà più dipendenti dal segmento gioielleria o esposte a rischi valutari (come Richemont o Moncler) prevale un atteggiamento più cautelativo, in attesa di conferme dai risultati trimestrali.
In definitiva, il panorama del lusso oggi è caratterizzato da una “tensione bilanciata”: da un lato, l’upward revision su LVMH alimenta speranze di ripresa; dall’altro, l’oro eleva un fattore di rischio da maneggiare con attenzione nelle strategie industriali e commerciali.