L’industria orologiera svizzera ha vissuto un agosto difficile. Le esportazioni sono diminuite del 16,5% su base annua, attestandosi a 1,64 miliardi di franchi svizzeri, secondo i dati diffusi dalla Federazione dell’Industria Orologiera Svizzera.
Anche il segmento degli orologi da polso ha subito una riduzione simile: –16,6%, con un valore pari a 1,57 miliardi di franchi.
Diminuzioni per mercato
Il rallentamento è stato diffuso ovunque, con mercati strategici in forte crisi:
| Mercato | Variazione anno su anno (agosto) | Valore export stimato |
|---|---|---|
| Stati Uniti | −23,9% | ca. 245,1 milioni CHF |
| Cina continentale | −35,6% | ca. 115,3 milioni CHF |
| Hong Kong | −12,5% | ca. 116 milioni CHF |
| Regno Unito | −20,5% | ca. 112,8 milioni CHF |
| Giappone | −22,5% | ca. 111 milioni CHF |
| Singapore | −14,2% | ca. 106,9 milioni CHF |
Trend su otto mesi
Pur con il forte calo di agosto, nel complesso dei primi otto mesi del 2025 l’export orologiero svizzero è sceso soltanto dell’1,0% in valore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Fattori alla base del calo
Diversi elementi contribuiscono a questa flessione:
- Dazi USA: l’imposizione di tariffe americane, in particolare, ha generato un’ondata di spedizioni anticipate (prima dell’entrata in vigore dei dazi), seguita da un effetto rimbalzo — un rallentamento dopo i picchi.
- Calata della domanda in Cina: il mercato cinese – che da tempo rappresenta un asse cruciale per il lusso – mostra segni di debolezza marcata.
- Debolezza su scala globale: anche altre nazioni rilevanti (come il Regno Unito, il Giappone, Singapore) denunciano contrazioni che vanno oltre il semplice effetto-cambi o dazi.


