Al Forte di Bard è approdata la mostra dal titolo “Eroi. Evoluzione di un mito. Dal Giappone antico al contemporaneo”, che rimarrà aperta fino al 30 novembre prossimo, dedicata alla figura dell’eroe nella cultura giapponese, tra opere dell’antichità e supereroi della contemporaneità. In esposizione 86 opere tra illustrazioni, arazzi e stampe.
Curata dal professor Paolo Linetti, realizzata in collaborazione con Vidi Cultural e l’associazione Culturale Mnemosyne, la mostra si propone di analizzare prima la figura dell’eroe giapponese, a partire dal periodo classico fino all’epoca moderna, ponendola poi in comparazione con la figura dell’eroe mediterraneo.
Stampe, dipinti, arazzi, incisioni, xilografie sono pezzi unici che provengono da fondi privati, dalla collezione Mnemosyne e dal Museo di Arte Orientale Mazzocchi di Brescia.
La particolarità che emerge dalla mostra è che il primo supereroe della storia non è stato occidentale, americano, ma giapponese, una donna abbigliata di un kimono, la principessa Wakana, protagonista di un fumetto a puntate di metà Ottocento, che anticipa di quasi un secolo lo Spiderman americano.
Come osserva il curatore della mostra, per supereroe si intende un personaggio dall’identità segreta, dai poteri sovrumani, dal costume ricorrente. Il primo supereroe della storia è stata appunto la protagonista del romanzo illustrato a puntate Shiranui Monogatari, del 1849, ispirato alle gesta della principessa Wakana, la giovane dal kimono con i fiori di ciliegio, che risulta forzuta, sa volare e richiamare a sé ragni enormi e creare ragnatele. Per vendicare il padre, cristiano convertito, si traveste da maschio con il nome di Shiranui Daijin.
La mostra si articola in otto sezioni tematiche che permettono al visitatore di immergersi in un viaggio costituito di figure epiche, leggende e fantastici immaginari. Accanto alle eroine armate di spada, figurano le guerriere innamorate e uomini realmente esistiti, fino a personaggi manga contemporanei.
Sono in mostra 86 opere, tra cui capolavori dell’arte giapponese, quali i combattenti di Hokusai, il celebre scheletro di Kuniyoshie e opere di altri maestri dell’Ukiyo-e. Si tratta di un patrimonio che include due secoli di storia, con incisioni su rame, stampe su seta, xilografie e preziosi arazzi del Seicento.
