Dopo mesi segnati da una generale contrazione, il mercato secondario dei vini pregiati mostra a luglio un timido segnale di ripresa per l’Italia. Secondo i dati della piattaforma Liv-Ex, l’indice Italy 100 – che traccia l’andamento delle etichette italiane più scambiate – registra una crescita mensile dello 0,6%. Un dato che, sebbene modesto, interrompe una sequenza negativa e si distingue nel panorama complessivamente debole del comparto.
Nel medesimo periodo, infatti, gli altri principali indicatori del mercato mantengono una tendenza negativa: il Liv-Ex 100 – che monitora le cento etichette globali più richieste – perde il 5,2% da inizio anno, mentre il più ampio Liv-Ex 1000 segna un calo del 5,4%, penalizzato in particolare dalle difficoltà dei segmenti Bordeaux, Borgogna e Champagne.
Su base annua, l’Italy 100 evidenzia una flessione del 2,8%, contenuta rispetto alle perdite più consistenti registrate da altri comparti internazionali. Questo dato conferma una relativa tenuta delle etichette italiane, che negli ultimi anni hanno consolidato il proprio peso nel mercato globale dei fine wines, rafforzando la reputazione di brand come Sassicaia, Masseto, Tignanello e Barolo.
Tuttavia, il quadro complessivo resta complesso. La pressione sui prezzi è diffusa, alimentata da una combinazione di fattori macroeconomici, cambiamenti nella domanda internazionale e un certo rallentamento dell’interesse speculativo che aveva sostenuto il settore nei cicli precedenti.
Analizzando un arco temporale più ampio, l’indice italiano mantiene comunque una performance positiva nel lungo periodo: +25% circa negli ultimi cinque anni, a fronte di una crescente attenzione verso vini di qualità provenienti da denominazioni italiane storiche e emergenti.
In conclusione, se da un lato il modesto rimbalzo registrato a luglio può rappresentare un segnale di stabilizzazione, dall’altro non è sufficiente, da solo, a indicare un’inversione strutturale della tendenza. Il mercato dei vini da investimento resta in fase interlocutoria, in attesa di una ripresa più solida che potrebbe emergere solo con una rinnovata fiducia da parte della domanda internazionale.