A Santa Margherita di Belìce, cuore pulsante della Sicilia letteraria, la XX edizione del Premio Internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa ha rinnovato l’omaggio alla narrazione, alla memoria e all’identità di un territorio intriso di storia e suggestioni culturali.
Protagonisti di quest’anno sono stati Alberto Anile e Maria Gabriella Giannice, autori del volume Operazione Gattopardo (Feltrinelli), un saggio che racconta con finezza e rigore la complessa genesi della celebre trasposizione cinematografica del romanzo Il Gattopardo firmata da Luchino Visconti. Un’opera che, come sottolineato dal presidente della giuria Salvatore Nigro, “rinnova con originalità il dialogo tra parola scritta, immagine e memoria”.
Il libro non si limita a ripercorrere le fasi della realizzazione del film, ma illumina anche il percorso travagliato che portò alla pubblicazione del romanzo, inizialmente accolto con diffidenza e pubblicato solo grazie alla lungimiranza dell’editore Feltrinelli. Un gesto che avrebbe segnato per sempre la storia della letteratura italiana.
La cerimonia di premiazione si è svolta nella splendida cornice di Piazza Matteotti, gremita di pubblico, ai piedi del Palazzo Filangeri di Cutò, residenza storica della famiglia Tomasi e luogo iconico del romanzo. Santa Margherita di Belìce si conferma così custode vivente dell’universo narrativo evocato da Il Gattopardo, con i suoi scorci che continuano a suggestionare lettori e viaggiatori.
L’evento ha rappresentato il culmine del Festival del Gattopardo, promosso dal Comune in collaborazione con l’Istituzione Giuseppe Tomasi di Lampedusa, guidata dal sindaco Gaspare Viola e con la direzione scientifica di Giuseppe Lanza Tomasi. Il festival ha animato l’estate con incontri dedicati alla letteratura, al paesaggio, alla cucina e con laboratori per giovani narratori, come L’Officina del Racconto.
Accanto al Premio, anche quest’anno, l’impegno costante di Donnafugata, che ha rinnovato il proprio sostegno alla cultura come strumento di valorizzazione delle radici e dialogo tra linguaggi differenti. Un gesto simbolico è stato affidato a José Rallo, che ha omaggiato i vincitori con un dono speciale, testimoniando ancora una volta il ruolo di Donnafugata come ambasciatrice culturale della Sicilia.
Un’occasione in cui il vino, la parola e l’immagine si fondono nel racconto corale di una terra che desidera narrare sé stessa con autenticità, bellezza e visione.