Si apre una settimana chiave per il destino di Terre d’Oltrepò, la principale cooperativa vinicola della Lombardia, che si prepara a un passaggio decisivo con l’assemblea dell’11 luglio. In ballo c’è il futuro del Consiglio di Amministrazione, mentre Regione Lombardia ha svelato il proprio progetto di rilancio, ponendo le basi per un nuovo corso.
Un incontro partecipato tra istituzioni, soci e investitori
Nell’auditorium della Certosa Cantù di Casteggio (PV), si è svolto un incontro pubblico che ha richiamato oltre 250 persone, tra produttori, amministratori locali e rappresentanti delle associazioni agricole. Presenti anche diversi consiglieri regionali. Il fulcro della serata è stata la presentazione del piano promosso da Regione Lombardia per il rilancio della cooperativa.
Il sostegno istituzionale e l’ingresso di AVM come socio privato
A guidare l’intervento istituzionale è stato l’assessore all’Agricoltura Alessandro Beduschi, che ha ribadito il valore strategico della cooperativa per l’intero comparto: “Terre d’Oltrepò rappresenta un bene collettivo da tutelare”. Beduschi ha illustrato l’ingresso del fondo di investimento AVM come partner privato nella Spa, evidenziando l’importanza dell’operazione come ultima possibilità per garantire stabilità economica e una visione di lungo termine.
Parte del piano prevede un prestito ponte finalizzato a saldare i debiti nei confronti dei viticoltori, grazie alla collaborazione con Finlombarda, Ismea e diversi istituti bancari.
Nuovi nomi per il CdA e un cambio di passo
Durante l’incontro sono emersi i candidati sostenuti dalla Regione per il nuovo Consiglio di Amministrazione, in vista del voto dell’11 luglio. Tra questi spiccano Andrea Massari (Direttore Generale del Settore Agricoltura di Regione Lombardia), Paola Fugagnoli (direttrice di CIA Pavia) e Filippo Nevelli (imprenditore vitivinicolo alla guida della cantina Ballabio). Beduschi ha chiarito che la proposta non nasce da logiche politiche, ma dal desiderio di garantire stabilità e rinnovamento all’interno della cooperativa.
Vendemmia 2025: banco di prova per la ripartenza
Il futuro di Terre d’Oltrepò guarda già alla prossima vendemmia. Secondo Beduschi, la sfida sarà garantire il pagamento puntuale delle uve, condizione essenziale per ricostruire la fiducia dei soci e rilanciare l’immagine della cooperativa. Questo impegno è stato accolto con favore da parte del pubblico, composto in larga parte da viticoltori preoccupati per l’attuale incertezza.
Obiettivo: ricostruire credibilità e trasparenza
Con questo nuovo impulso, Regione Lombardia cerca di ricostruire un clima di dialogo tra soci, istituzioni e investitori, offrendo una prospettiva di rilancio per una delle realtà simbolo dell’enologia regionale. Per i critici della gestione Callegari, si tratta di un’opportunità per voltare pagina e avviare un percorso basato su trasparenza, efficienza e sostenibilità economica.