Il gruppo svizzero Richemont, attivo nel settore del lusso, ha concluso l’esercizio al 31 marzo con risultati in linea con le attese. I ricavi si sono attestati a 21,4 miliardi di euro, segnando un incremento del 4% sia a cambi correnti che costanti. La performance è stata sostenuta in particolare dalla crescita, seppur a singola cifra, delle sue principali maison di gioielleria, tra cui figurano marchi noti come Cartier, Van Cleef & Arpels, Buccellati e Vhernier.
L’utile operativo del gruppo ha raggiunto i 4,5 miliardi di euro, in calo del 7% a cambi correnti e del 4% a cambi costanti rispetto all’anno precedente. Alla luce dei risultati e di una solida posizione di cassa netta pari a 8,3 miliardi di euro al 31 marzo 2025, il consiglio di amministrazione ha proposto un dividendo ordinario di 3,00 franchi svizzeri per ogni azione ‘A’ (e 0,30 franchi per azione ‘B’), segnando un aumento del 9% rispetto all’anno precedente. La proposta sarà sottoposta al voto degli azionisti nella prossima assemblea generale prevista per il 10 settembre.
Dopo una prima metà dell’anno relativamente stabile, il ritmo delle vendite ha accelerato nei trimestri finali: +10% nel terzo e +8% nel quarto, sempre a cambi correnti.
Dal punto di vista geografico, quasi tutte le regioni hanno registrato una crescita a due cifre, compensando il rallentamento della regione Asia-Pacifico, in particolare in Cina. In dettaglio: Europa +10%, Americhe +16%, Giappone +25% e Medio Oriente e Africa +15%. Le vendite dirette ai consumatori – sia nei negozi fisici sia online – hanno continuato ad aumentare, arrivando a rappresentare il 76% del totale del fatturato del gruppo.