L’esposizione rappresenta la narrazione dell’universo creativo di Mario Lattes a partire dalla collezione personale dell’artista, con oltre quaranta opere. La mostra è curata da Armando Audoli e valorizza il corpus della Fondazione, in quanto, accanto alla raccolta originaria di Mario Lattes, sono presenti i lavori acquisiti dalla moglie, Caterina Bottari Lattes, che ha idealmente proseguito l’attività del marito, arricchendola di nuove opere secondo la propria sensibilità.
Per Mario Lattes il collezionismo non era solo una ricerca estetica, ma un’estensione del proprio percorso ed impegno artistico e intellettuale. L’incisione, il disegno e la pittura, le tecniche che più lo appassionavano, rappresentano il fulcro di questa mostra.
Secondo il curatore Armando Audoli, la collezione riflette il suo spirito irregolare e visionario, con la presenza di una serie di opere capaci di accostare con naturalezza artisti eccentrici e simbolisti ai grandi nomi del Novecento europeo e italiano.
Tra i pezzi più significativi in mostra spicca un dipinto del 1963 di Pinot Gallizio, che dialoga con opere di protagonisti dell’informale torinese come Giacomo Soffiantino, Piero Ruggeri e Sergio Saroni. Sono presenti tele di Ennio Morlotti, Albino Galvano, una selezione di incisioni di Mario Calandri, Luigi Bartolini, Jean Pierre Velly e Anderle.
Non mancano opere di artisti di respiro internazionale come Georges Braque, Maurice Utrillo e Amedeo Modigliani, che è presente con il disegno Figura dell’uomo seduto, delicato ritratto di un fumatore di pipa.
Tra gli altri artisti presenti vi sono Osvaldo Licini ed Ernst Fuchs, che testimoniano l’interesse di Lattes per il simbolismo e il surrealismo mitteleuropeo. Di Italo Cremona è esposta l’opera La macchina da cucire. Sono inoltre presenti opere di Lucio Fontana, Gianfranco Ferroni, Virgilio Guidi, Fausto Melotti, Mario Sironi, Francesco Tabusso, Carlo Terzolo e Renzo Vespignani.
Un nucleo altrettanto rilevante della mostra riguarda i dodici lavori tra oli su tela, cartone e tecniche miste su carta realizzati da Mario Lattes, al quale venne dedicata una mostra nella famosa galleria Galatea nel 1960.
L’iniziativa della mostra Echi nel ‘900 si inserisce nel programma culturale della Fiera Internazionale dei Vini del Piemonte – Vinum Alba 2025 e rinnova la collaborazione tra l’ente Fiera di Alba e la Fondazione Bottari Lattes. Durante l’apertura della mostra verranno promossi laboratori didattici e visite guidate per le scuole, offrendo ai ragazzi l’opportunità di sperimentare la tecnica dell’incisione.