Axiom Space e Prada hanno svelato per la prima volta il design della tuta spaziale Axiom Extravehicular Mobility Unit che sarà utilizzata per la missione Artemis III della Nasa, prevista per la fine del 2026. La presentazione è avvenuta in occasione del Congresso Astronautico Internazionale a Milano.
«La linea rossa esiste sulle tute spaziali dai tempi delle missioni Apollo, per una funzione precisa. Ma forse questa coincidenza è significativa», spiega Lorenzo Bertelli, chief marketing officer and corporate social responsibility del Gruppo Prada. «È un momento storico importante. E siamo molto onorati di questa partnership. Dagli anni 90 con Luna Rossa, mio padre ha investito oltre un miliardo in engineering con partner come Lockheed. Questo è un nuovo step importante e siamo grati ad Axiom space per questa opportunità», prosegue.
La nuova tuta (ribattezzata AxEMU, ovvero Axiom Extravehicular Mobility Unit) permetterà agli astronauti di affrontare sfide che Neil Armstrong e colleghi non avevano potuto permettersi, come esplorare i crateri e quindi esporsi alla tremenda escursione termica dovuta all’assenza di atmosfera. Durante la settimana che due astronauti (tra cui probabilmente la prima donna a mettere piede sulla Luna) dei quattro trasportati dalla navicella Orion, passeranno facendo esperimenti sulla superficie lunare, la tuta consentirà loro di resistere alle temperature più basse per oltre due ore, permettendo missioni extraveicolari di oltre 13 ore. Per attività esterne così lunghe, un’altra sfida è quella della regolite lunare: insidioso pulviscolo che nelle missioni Apollo aderiva alle tute e, una volta introdotto nel modulo lunare, disturbava gli strumenti e si infiltrava nei meccanismi.
«Vedere un’astronauta camminare sulla luna è un momento indimenticabile. Essere nella città di Leonardo da Vinci rende l’unveiling di questo spacesuit ancora più speciale», spiega il numero uno di Axiom space, Michael Suffredini. «Uno degli obiettivi della prossima missione lunare nel polo sud del satellite sarà trovare acqua. Per questo è servito un lavoro di ingegneria particolarmente complesso. Trovare creatività diverse è stato un modo per far crescere queste tute piene di tecnologia».