È la villa dove Giovanni Boccaccio scrisse il Decamerone e appare pure nella Terza Giornata di una delle opere simbolo della letteratura italiana. È una dimora storica, che esiste dal Trecento. Si erge sulle colline di Firenze e ha una storia incredibile, tanto che è stata scelta anche dalla regina d’Inghilterra.
La storia della villa risale al XIV secolo: originariamente della famiglia Fini, fu ceduta nel 1454 a Matteo di Marco Palmieri e nel 1697, l’erede Palmiero Palmieri avviò una prima ristrutturazione. Nel 1760, la villa passò al terzo conte Cowper e successivamente al conte inglese di Crawford e Belcaress, che a metà Ottocento trasformò il giardino in un parco all’inglese.
“Oggi, la parte più antica rimasta è il giardino dei limoni – si legge ancora sul sito della Dreamer – caratterizzato dal disegno geometrico delle aiuole recintate da siepi di bosso, come testimoniato da un’incisione settecentesca di Giuseppe Zocchi. Alcuni alberi del giardino portano targhe che ricordano i soggiorni della Regina Vittoria d’Inghilterra, che visitava spesso Firenze verso la fine dell’Ottocento. I suoi appartamenti privati nella villa del Decameron furono quasi interamente arredati dai Windsor”.
“Questa straordinaria proprietà rappresenta un’opportunità unica nel suo genere”, afferma Andrea Busoni, direttore generale e socio di Dreamer, società di intermediazione immobiliare di lusso che ha in carico l’operazione, “ un bene accessibile solamente a una ristretta nicchia di investitori internazionali con capacità finanziaria straordinarie”.
“All’interno – prosegue la descrizione ogni salone è un viaggio nel tempo. Le pareti affrescate raccontano storie di oltre cinque secoli, con opere d’arte che rapiscono lo sguardo e incantano l’anima. Questi spazi maestosi combinano l’eleganza del passato con il comfort moderno, creando un’atmosfera unica e affascinante. Il piano terra della villa racchiude ampi saloni, arricchiti dalla presenza di mezzi busti marmorei che rappresentano i personaggi più celebri che hanno abitato la residenza”