Un’interessante mostra ripercorrerà la villeggiatura del Premio Nobel Eugenio Montale a Forte dei Marmi, promossa da Villa Bertelli.
“Era terrorizzato dal popolo degli scocciatori che lo inondavano di manoscritti illeggibili, di frasi inutili, di complimenti imbarazzanti. Ma con il tempo trovò il modo di difendersi anche da loro” racconta Mario Luca Giusti , imprenditore dei bicchieri e brocche di cristallo sintetico, nel ricordare i soggiorni di Eugenio Montale a Villa Fasola, nei primi anni
Settanta, nella casa di famiglia di Forte dei Marmi, che fu costruita per prima dal bisnonno Carlo Fasola, tra le dune e la pineta, nel 1896.
“Montale era molto amico di mio padre Antonio Giusti e di mia madre Susi e si rifugiava da noi con la governante che era la sua ombra, la Gina, da giugno a tutto settembre- prosegue Mario Luca Giusti, all’epoca adolescente. Montale era un uomo gentile e di grande raffinatezza intellettuale, tale da renderlo elegante e spiritoso. Al mare andava a braccetto della Gina, raggiungendo il bagnino Lorenzo, rimaneva in pantaloni e talora si toglieva la camicia per restare in canottiera”.
L’esposizione comprende sedici pittoriche inedite del poeta, foto inedite, disegni, messaggi e dediche che Mario Luca Giusti ha voluto dedicare a Eusebio o al Senatore, come tutti chiamavano Montale. La mostra, dal titolo “Eusebio”, inaugurata la scorsa domenica a Villa Fasola, la storica abitazione dei Giusti a Forte dei Marmi, sarà visitabile dal 10 agosto al 10 settembre a Villa Bertelli e porterà alla scoperta della vita semplice e spartana del poeta, dal pranzo sotto la tenda, a un buon bicchiere di vino bianco, al ritorno a casa per il periodo di riposo. Il pomeriggio era contraddistinto dalle chiacchiere con il pittore Nino Tirizzanzi, che nella dependance di Villa Fasola dipingeva le sue nature morte, dalle dispute letterarie con Carmelo Bene e dall’intrattenimento con un altro ospite di famiglia, Carla Fracci. Montale era anche pittore. Amava fissare i pensieri e i panorami del Forte coi pennelli sulla carta di riso, usava materiali speciali come il caffè, il dentifricio o il lipstick. Questa moda singolare ha offerto alle sue opere una caratteristica inconfondibile che, unita alla sua scrittura unica, ha dato vita a un amalgama creativo di rara intensità. A Montale piaceva l’ascolto di opere liriche canticchiando le arie e indossando le cuffie dell’amico adolescente. Eusebio considerava mamma Susi come “l’unica meraviglia del Forte”, dotata di uno charme femminile che si è andato perdendo.
Si può ripercorrere il cammino di questo circolo di intellettuali che comprendeva anche Enrico Pea, Mario Tobino e Henry Moore che si recava al Forte per la Alpi Apuane e i marmi di Michelangelo attraverso una serie di foto e di ricordi legati a tutti gli amici di Giusti che, nel corso degli anni Settanta e Ottanta, ne hanno frequentato la Villa, da Carmelo Bene a Carla Fracci a Giò Pomodoro. Montale donò al giovane Mario Luca oltre ai disegni anche un osso di seppia in cornice, da un lato con il disegno di un’upupa, dall’altro con le parole leggibili di una poesia. Questa mostra vuole essere nei propositi di Mario Luca Giusti una mostra intima per raccontare la storia della propria famiglia e quella culturale a lei contemporanea. Montale, nonostante la continua rotazione di ospiti in Villa Fasola, preferiva trascorrere tutto il periodo estivo nella tranquillità e nella bellezza della Versilia. Da qui è nata l’idea di Giusti di dedicare un’intera esposizione alle opere pittoriche di Montale, dando l’opportunità ai visitatori di conoscere un aspetto meno noto del poeta.
La mostra è visitabile dal 10 agosto fino all’8 settembre prossimo nel cuore di Forte dei Marmi, a Villa Bertelli.