Lo sport tra storia, arte e cultura. È questo il cuore del programma dell’Olimpiade Culturale, progetto multidisciplinare articolato su diverse proposte, voluto dal Comitato Organizzatore di Milano Cortina 2026, in vista dei prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici invernali e seguendo l’esempio virtuoso di Parigi 2024. Lo sport, intrecciato alla cultura, arricchisce le persone e le connette grazie a un linguaggio universale.
Passions Olympiques a Parigi
In Francia, con l’avvicinarsi dei Giochi Olimpici e Paralimpici Estivi di Parigi 2024, sono tantissime le iniziative culturali che toccano tematiche relative allo sport e ai valori del movimento Olimpico e Paralimpico. L’Istituto Italiano di Cultura di Parigi è protagonista con la mostra Le sfide del corpo, inaugurata il 15 maggio a cura del direttore Antonio Calbi con il supporto di Stefano Questioli e Alice Origlio.
Un’esposizione che esamina la straordinaria dimensione del corpo umano proiettata nell’arena sportiva o nell’astrazione della danza. Senza pretendere di essere esaustiva, ripercorre il rapporto tra arte e sport nel corso dei secoli. Tre le opere principali: l’Uomo in movimento di Umberto Boccioni, scultura del 1913 divenuta emblematica non solo del movimento futurista, ma dell’intera scultura del Novecento. Poi, il Pugile seduto, bronzo del I secolo a.C., oggi conservato al Museo Nazionale Romano, in una copia realizzata per la mostra Tota Italia a Pechino. O ancora, una copia in gesso del Discobolo di Lancellotti, proveniente dalla collezione dell’Università La Sapienza di Roma.
L’iniziativa è inserita nel più ampio programma Passions Olympique – l’Italia si fa bella, un fitto calendario di eventi, spalmati su cinque mesi, per offrire un ricco e articolato palinsesto di mostre, spettacoli, concerti, proiezioni e performance. Arte e architettura, cinema, danza, musica, letteratura, scienze umane e storia, teatro: le diverse discipline del sapere costituiscono i vettori di una riflessione sul rapporto tra i vari campi artistici, le diverse discipline sportive e il corpo come protagonista assoluto. Passions Olympiques offrirà al pubblico francese e internazionale che abiterà la Ville Lumière durante i Giochi appuntamenti di qualità, originali, sorprendenti, non soltanto all’Hôtel de Galliffet, sede dell’Istituto Italiano di Cultura, ma anche in altri luoghi della città, attraverso un’ampia programmazione di appuntamenti interdisciplinari, realizzata anche in collaborazione con altre istituzioni culturali parigine, tra cui la Ville de Paris (Olympiades Culturelles) e il FICEP (Forum des Instituts culturels étrangers à Paris). È realizzata grazie a un contributo speciale della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturaledel Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
L’iniziativa dell’Istituto Italiano di Cultura di New York
Non solo Parigi e la Francia, anche a New York l’Istituto Italiano di Cultura ha proposto un’iniziativa a tema sportivo. Negli scorsi giorni si è conclusa infatti la mostra “Architettura per le comunità. Sport e Fede”, progettata da Umberto Vattani, in collaborazione con María Margarita Segarra Lagunes, Rosalia Vittorini e Alessandro Melis.
La mostra ha valorizzato Roma come caso di studio paradigmatico del ruolo significativo che le infrastrutture sportive e religiose svolgono nel modellare il paesaggio urbano contemporaneo, valorizzando il suo patrimonio culturale e architettonico e favorendo le relazioni con la comunità. Inoltre, era incentrata anche sul lascito delle Olimpiadi di Roma 1960, come ha ricordato il Console Generale d’Italia a New York, Fabrizio Di Michele: “Quando le persone si riferiscono a Roma, pensano al Classicismo, al Rinascimento, ma quell’area è una concentrazione di architetture molto interessanti che sono relazionate allo sport. Basti pensare alle Olimpiadi del 1960, un momento di grande trasformazione per la capitale italiana, una città che fino a quel momento viveva nel passato e fu poi catapultata nel futuro”.