Tengono i consumi italiani nel fashion. Questo è quanto emerge dai dati raccolti dall’Osservatorio Confimprese-Jakala, che hanno evidenziato che nel mese di maggio le uniche spese degli italiani che si sono mantenute flat (-0,1%) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso sono state quelle per il settore abbigliamento e accessori. Un valore in controtendenza rispetto alle altre categorie merceologiche prese in analisi, risultate in flessione, e al dato aggregato che segna un -1,3%, in leggero recupero rispetto ad aprile (-4,7%).
“Il mese di maggio”, commenta Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimprese, “conferma il trend di debolezza dei consumi registrato da inizio anno. Nonostante il permanere di un certo effetto inflattivo, compreso tra l’1% e il 4%, sui prezzi dei 3 macro settori considerati, il dato a valore rimane leggermente negativo, segno che il ridotto potere di acquisto dei consumatori continua a orientare scelte di riduzione degli atti di acquisto e degli scontrini medi tramite la ricerca della convenienza. Tutti elementi da cui non possono prescindere le strategie competitive delle insegne di retail”.
Il settore abbigliamento-accessori ha mostrato una leggera crescita del +0,1%, l’unico segmento in positivo. In netto contrasto, la ristorazione ha subito una pesante contrazione del -7,9%, segnando il peggior risultato dall’inizio dell’anno. Altrettanto negativo è stato l’andamento del retail non food, che ha registrato una flessione del -8,6%, con risultati altalenanti nelle diverse componenti.
Per Alessandro Olivari, senior partner Jakala, “maggio 2024 conferma la battuta d’arresto registrata ad aprile con risultati del mese ancora inferiori rispetto alle performance del 2023. Questo risultato è dovuto in particolare alle performance del settore ristorazione a -1,9%, mentre abbigliamento-accessori mostra risultati allineati a quelli di maggio 2023 e chiude a -0,1%. In termini di canali di vendita, invece, le vie dello shopping superano le performance dell’anno scorso, a differenza dei centri commerciali che, di contro, registrano una frenata rispettivamente le vie dello shopping a +2,9% e i centri commerciali a -3,4% rispetto a maggio 2023”.
Nelle regioni a sorpresa Basilicata a +1,7% e Marche a +1,4% sono le uniche in campo positivo. Tutte le altre chiudono in flessione, con la Puglia in ultima posizione a -6,3%. Nelle città di provincia Forlì-Cesena registra un andamento in parità a +0,1%, mentre Savona è la peggiore a -8,7%. Nell’analisi del progressivo anno i 3 macro settori sono sostanzialmente allineati intorno alla media con abbigliamento-accessori a -0,3%, la ristorazione a -1,2% e altro retail a -0,7%, in cui si segnala l’ormai usuale volatilità tra la crescita dei servizi e i negativi del mondo casa. Si registrano solo marginali variazioni nei canali di vendita dove il travel si conferma il canale più dinamico a +1,6%, le vie dello shopping in perfetta parità, mentre centri commerciali e prossimità chiudono intorno al -1%.