Il tempo lento della riflessione, colori calmi e forme morbide: la collezione Giorgio Armani primavera estate racconta un atteggiamento controcorrente rispetto alla fretta e alla violenta espressione dei tempi.
Può essere rilassato e sorridente, ma non sarà mai trasandato, nemmeno sotto la canicola estiva, l’uomo immaginato da Giorgio Armani che, alla vigilia dei 90 anni, che compirà il prossimo 11 luglio, manda in passerella l’ennesima lezione di eleganza. Prendono appunti in prima fila, ospiti come Russell Crowe e Damien Chazelle, regista Oscar di La La Land.
Le giacche sfoderate avvolgono il corpo e si alternano a cardigan con abbottonature che accarezzano il busto. I pantaloni con le pinces si posano delicatamente sulle scarpe e, talvolta, sorprendono con spacchi laterali che conferiscono fluidità all’andatura.
Bagliori di luce irrompono sui tessuti cangianti o scintillano dalle spille appuntate sui revers. Mentre un’idea di logo, all’Armani maniera, occhieggia sulla maglieria con le iniziali intarsiate su un pull. E poi arriva la protagonista di stagione, una stampa ombreggiata di rami di palme, sfumata sui gilet o riprodotta su camicie e pantaloni di seta, che nel finale diventa motivo geometrico stilizzato.
Alla fine della sfilata, Giorgio Armani ha salutato il pubblico insieme a Leo Dell’Orco, braccio destro e responsabile dell’ufficio stile uomo, e Gianluca Dell’Orco, a capo dell’ufficio stile Giorgio Armani, storico collaboratore, in azienda da trentacinque anni. Un’idea affettuosa per raccogliere l’applauso affettuoso. Come di consuetudine, come sempre.


