Dopo Pitti Uomo a Firenze (11-14 giugno 2024), la moda uomo dedicata alle PE 2025 si sposterà a Milano per la Milano Fashion Week Men’s in programma dal 14 al 18 giugno 2024: 44 presentazioni, 8 presentazioni su appuntamento, e 8 eventi per un totale di 84 appuntamenti. Anche per questa edizione, la Milano Fashion Week Men’s Collection potrà essere seguita in streaming sulla piattaforma milanofashionweek.cameramoda.it, che ospiterà anche una sezione dedicata agli showroom virtuali, sia multi-brand che monomarca.
“La ricchezza e varietà degli appuntamenti in calendario, le nuove presenze di brand internazionali, inclusa la collaborazione con la Copenhagen International Fashion Fair confermano la vitalità e la capacità attrattiva della Milano Fashion Week. Un ringraziamento speciale va a tutti gli operatori del sistema che, con passione e determinazione, hanno contribuito a fare di Milano una piattaforma capace di fornire visioni, occasioni, strutture, servizi e di accogliere i numerosi ospiti attesi. Creatività, Made in Italy, heritage e innovazione, sostenibilità sono i valori che contraddistinguono il lavoro di moltissime persone, la Milano Fashion Week ne rappresenta il coronamento” dichiara Carlo Capasa, Presidente Camera Nazionale della Moda Italiana.
La nuova campagna di comunicazione realizzata da Cnmi, Comune di Milano e Yes Milano è incentrata anche per questa edizione sulla narrazione di luoghi caratteristici di Milano come l’Università Bocconi che ha ospitato il set. Dietro l’obiettivo Eugenio Intini con lo styling di Giulia Meterangelis e che vede protagonisti quattro modelli con look di due brand finalisti del Camera Moda Fashion Trust Grant 2024 Ascend Beyond e Federico Cina, e dei marchi Çanaku, Jordanluca, Maragno, MTL Studio, ViaPiave33.
I dati di consuntivo del fatturato per il 2023 sono nel complesso positivi per l’industria italiana della moda (+3.3%), un risultato che si contrappone alla contrazione del fatturato per l’insieme dell’industria manifatturiera italiana (-1.4%).
Il progressivo peggioramento del quadro economico ha però colpito anche la moda. Alla buona performance del fatturato nel primo semestre (+8.5% rispetto al primo semestre 2022) è seguita quella, invece, negativa (-1.8%) nel secondo, gli ultimi tre mesi hanno registrato il peggior risultato dell’anno (-2.5%). All’interno del settore moda la divaricazione tra i settori “core” (tessile, abbigliamento pelle, pelletteria e calzature) e quelli collegati (beauty, occhiali, gioielli e bigiotteria) si è accentuata nel secondo semestre che è stato negativo per i settori “core” (-4%), ma ancora positivo per quelli collegati (+5%). Un fattore non secondario per la contrazione del fatturato nei settori “core” è stato il crollo repentino della dinamica dei prezzi industriali, che a inizio 2023 crescevano tra il 7% e il 9% su base annua. Ma che nell’ultimo trimestre sono cresciuti solo del 2%, e sono addirittura calati (-3% nel settore tessile). Le esportazioni sono aumentate nel 2023 del 3.5%, risultato di una stagnazione (-0.3%) per la componente tessile, abbigliamento pelle e calzature e una dinamica sempre brillante nei settori collegati (+13.7%). II saldo commerciale è stato positivo per 38miliardi di euro, in crescita di 3.2 miliardi di euro sull’anno precedente. Il consuntivo, ancora provvisorio, per il 2023 modifica leggermente al ribasso le previsioni, a causa di una crescita dell’export un po’ inferiore inferiore alle aspettative e a un andamento negativo delle vendite in Italia. (Dati da Fashion Economic Trends)