L’export continua a trainare il menswear italiano. Le vendite oltreconfine sono cresciute del 6,5% a 9,5 miliardi di euro nel 2023. Battuta d’arresto, invece, per le importazioni, in flessione del 2,6% a 6,9 miliardi di euro. A scattare la fotografica del comparto è l’Istat, presentato durante la conferenza di presentazione di Pitti Uomo 106.
Sia i paesi europei che l’area extra-UE sono cresciuti, rispettivamente del 7,2% e del 6,0 per cento. Il Vecchio Continente copre il 45,7% dell’export totale di settore, mentre l’extra-UE il restante 54,3 per cento.
“Alla luce delle recenti trimestrali è evidente che la situazione non è semplice a causa dell’inflazione del 2023, del costo del denaro oltre ai fattori socio-politici tra cui due guerre. Ancora una volta il mondo modo deve confrontarsi con fenomeni esterni, come è stata con il Covid ma ancora una volta la moda saprà farlo”, ha commentato Antonio De Matteis, presidente di Pitti Immagine. Il manager prospetta il ritorno di buyer da Cina e Corea, già in crescita dopo il calo dovuto alla pandemia.
Gli ha fatto eco Matteo Zoppas, presidente Agenzia Ice: “Dopo il Covid abbiamo deciso di rafforzare le piattaforme fieristiche, ci sono fiori all’occhiello in Italia e per la moda il Pitti è una testa di ponte necessaria. Siamo attivi per portare buyer, stampa e influencer, persone determinanti per chi acquistare il made in Italy”. Gli operatori del settore sono passati da 350 nel 2022 a 500 quest’anno.
Nel periodo in esame, la prima destinazione del menswear made in Italy è la Francia (+16,8%) che ha raggiunto 1,1 miliardi di euro, pari al 12,2% del totale settoriale. Seguono Germania (+0,4% a quota 10,3%) e Stati Uniti (+3% con uno share del 9,3%). La Svizzera, strategico hub logistico/commerciale per le principali griffe del settore, dopo la buona performance sperimentata nell’anno precedente (+14,1%), nel 2023 è scivolata al quarto posto a fronte di una dinamica negativa pari al 26,5%, che la porta a rappresentare il 7,7% delle vendite estere. La Cina, in crescita del +13,9%, ha raggiunto i 647 milioni di euro (6,8% sul totale). Hong Kong, in undicesima posizione, è in aumento del 28,8 per cento.
“Pitti Uomo prosegue nel suo percorso di crescita al fianco dei brand, rappresentando per una community sempre più ampia e forte un momento di incontro, di business e di approfondimento dei temi che attraversano la cultura fashion contemporanea – ha commentato Raffaello Napoleone, AD di Pitti Immagine – Le aziende del settore moda, anche per la prossima stagione, hanno scelto di concentrare risorse e investimenti su Firenze e sulla nostra manifestazione che a sua volta offre ai brand una visibilità internazionale e un contesto ideale e sempre in evoluzione per incontrare gli interlocutori giusti”.
Il tema dei saloni di Pitti Immagine di giugno sarà ‘Pitti Lemon’; protagonista della campagna pubblicitaria e degli allestimenti in Fortezza. La campagna, coordinata dal creative director Angelo Figus, per Pitti Uomo è stata interpretata dall’illustratore Giordano Poloni.