L’uomo elegante di Giorgio Armani non porta in passerella lo stravolgimento ma la continuità, e sfila a Milano con una collezione pacata che è piena espressione di savoir-faire.
Lo sguardo dello stilista è ciò che fa da scenografia a tutto lo show, infatti è suo, l’occhio azzurro proiettato dietro i modelli a dare anche il nome allo show: “The Look”. Giorgio Armani cita e si autocita, si pensa a Richard Gere in Armerican Gigolo, con la presenza degli ampi completi greige, intervallati dal classico blu (bisognerebbe inventare una definizione per il blu “armaniano”) e una combo elegante, come quella del nero e dell’azzurro o del rosa.
“Variazioni su un tema preciso. Non credo che la moda dell’uomo abbia bisogno di essere stravolta ogni stagione. La linea Giorgio Armani ha tutte cose che potrei mettere anch’io. È importante il lavoro che ho fatto sulle proporzioni per dare agio e scioltezza più di quanto non facessi all’inizio. I volumi si muovono con l’andatura della persona e danno all’uomo una scioltezza molto naturale. Ritengo che la moda maschile non deve essere uno stravolgimento: il segreto è fare il consueto in maniera inconsueta. Ho voluto immettere anche un senso di sport-chic: mescolare senza strafare”.
Ci sono i completi ovviamente, ma anche derive casual in cui i volumi diventano più abbondanti e le spalle si fanno un po’ più cadenti. Pantaloni sartoriali si alternano ad altri più tecnici, mentre in alcuni casi si infilano negli stivali nascondendo così l’estremità. Tra i dettagli da segnalare ci sono le borse, portate in spalla o tenute in mano per la tracolla, così come le cravatte volutamente lasciate piegate. Mentre sulla passerella sfilano stampe animalier e dei cappotti da sogno, davanti a me l’attore Ed Skrein guarda ogni look con attenzione, muovendo la testa da destra a sinistra come se stesse assistendo a un match di tennis.