Cavalieri e astronauti procedono con passo trionfale lungo la passerella di maison Balenciaga, che per la Parigi Haute Couture propone una sovversione e riscoperta della propria estetica.
Possiamo parlare anche di un ridimensionamento della filosofia artistica e creativa del direttore creativo del marchio, il celebre e tanto discusso Demna Gvasalia, che sembra aver trovato un equilibrio tra l’eccesso delle collezioni precedenti allo scandalo Balenciaga e la necessità della maison di trovare nuovo vigore e serietà: Balenciaga vuole essere presa sul serio, e la sua 52esima collezione lo dimostra.
Pezzi classici si convertono ad azzardi couture, per cui le leggi della fisica e della geometria si inchinano di fronte all’arte: anche un semplice vestito di velluto nero, infatti, è capace di convertirsi in un abito al limite del surreale, che sembra arrivare da un mondo 2D di contrasti ed estremizzazioni; si alternano, poi, echi di armature stampate in 3D e di un futurismo tessile, associatisi soltanto grazie all’opulenza che traspare da ogni loro dettaglio.
Demna coniuga perfettamente semplicità e maestria, creando un delicato gioco di dosi ed equilibri: un eccesso misurato, che spesso non si rivela attraverso l’abito, ma che si completa grazie all’insieme di accessori, calzature, colori e abbinamenti inaspettati.