Come immaginiamo le città del futuro?
Se in passato l’apice della fantascienza consisteva in macchine volanti, grattacieli scintillanti e neon dai colori psichedelici, oggi potremmo dire che la nostra percezione del futuro è molto meno lineare e, soprattutto, meno positiva.
L’immaginazione dell’uomo medio prima si lasciava guidare dall’estetica, ma oggi deve scendere a patti con alcune realtà innegabili, quali la crisi climatica, la povertà dilagante e un sovraffollamento mai visto prima nella storia dell’umanità.
Per questo motivo le città del futuro nascono da progetti che, principalmente, hanno l’obbiettivo di accogliere più persone possibili nel minor spazio disponibile e, soprattutto, con il minor impatto ambientale.
Da queste prospettive si delinea il chiacchieratissimo progetto The Line, una città verticale e “lineare” che sorgerà su oltre 170 chilometri di lunghezza nella provincia di Tabuk, in Arabia Saudita: una costruzione mastodontica e che promette un’esistenza di natura, ricchezza e benessere lungo le coste desertiche del Mar Rosso, perseguendo gli ideali di sostenibilità, accessibilità e funzionalità a tutti i costi.
Gli abitanti previsti sono otto milioni, distribuiti sui diversi piani della struttura e così anche architettonicamente sezionati in aree più benestanti e più trascurate, e tanti altri sono gli operai assunti per la creazione effettiva dell’edificio: The Line sembra così diventare una sintesi perfetta della condizione umana, oggi stipata e segmentata per reddito e identità e al tempo stesso sfruttata per i grandi progetti di CEO, aziende dall’influenza internazionale e politici così distanti dalla realtà da averne dimenticato le dinamiche e le condizioni.
Il dibattito si apre ancora, e questa volta sono proprio gli esseri umani a esserne il centro: è giusto perseguire città alternative sempre più lontane dalla nostra naturale organizzazione degli spazi? Salvare l’umanità significa costringerla in una linea di vetri e alta tecnologia?
Non ci sono ancora risposte, e la grande realizzazione di The Line non sembra intenzionata ad arrestarsi.
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[…] collocano in questa fase di espansione alcuni progetti avveniristici come The Line, una smart city verticale lunga 170 km che l’Arabia Saudita sta costruendo nel deserto per […]