Ferrari lega il proprio nome a un’opera di immenso valore storico e artistico per l’Italia e per tutto il mondo. L’affresco “Madonna col bambino, angeli e San Francesco” del Cimabue, noto anche come “Maestà di Assisi”, sarà oggetto di un attento intervento di restauro interamente sostenuto dalla Società.
Il progetto conservativo, curato da un’équipe della Tecnireco diretta dal capo restauratore della Basilica di San Francesco in Assisi, Sergio Fusetti, in accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, inizierà il prossimo gennaio e dovrebbero durare circa un anno.
Databile attorno al 1285-1290 circa, l’opera è situata nel transetto settentrionale della chiesa inferiore della Basilica di San Francesco in Assisi. L’affresco è celebre per raffigurare, oltre a un’immagine monumentale della Vergine in trono, uno dei più antichi ritratti di San Francesco, che secondo la tradizione fu eseguito sulla base delle indicazioni di coloro che lo avevano personalmente conosciuto. Un’opera dal valore universale che continuerà a risplendere grazie a un delicato progetto conservativo.
“Ferrari porta in tutto il mondo il nome dell’Italia. Un Paese eccezionale, celebre per il suo patrimonio artistico millenario. Per Ferrari, che appartiene a un mondo del lusso sempre più vicino a quello dell’arte e della cultura, è importante dare un contributo per preservare un capolavoro che racconta, il valore di questa unicità. E che ci tramanda l’insegnamento dell’umiltà di San Francesco” – commenta Benedetto Vigna, CEO di Ferrari – “Credo molto nella responsabilità sociale di impresa che, grazie alla collaborazione fra enti di natura pubblica e privata, può portare a risultati rilevanti. Ne sono esempi i nostri progetti nel campo dell’educazione, così come della salute o della protezione ambientale. E, con il progetto annunciato oggi con i frati del Sacro Convento di Assisi, nel campo della conservazione dei beni culturali”.
“L’affresco raffigurante la Vergine Maria in trono col bambino, angeli e San Francesco di Cimabue tornerà finalmente all’antico splendore grazie al contributo della Ferrari che ha deciso di prendersi cura di questo importante dipinto della storia dell’arte mondiale,” – ha dichiarato il Custode del Sacro Convento di Assisi, fra Marco Moroni, OFMConv. “L’opera ci trasmette anche il ritratto più conosciuto e probabilmente più antico e realistico di san Francesco, di quell’uomo che Tommaso da Celano descrisse come ‘di statura mediocre piuttosto piccola, testa regolare e rotonda, il viso un po’ ovale e proteso, fronte piana e piccola, occhi neri, di misura normale e pieni di semplicità’ (FF 465). Un grazie – conclude fra Marco – a Ferrari che ha deciso di sostenere e valorizzare l’arte italiana di cui siamo orgogliosi custodi. Per noi frati è un onore poter curare e valorizzare, grazie al contributo di benefattori e semplici cittadini, questo inestimabile bene che è la Basilica di San Francesco e di presentarlo ai visitatori di oggi e di domani”.