“Lillio” Sforza Ruspoli è morto all’età di 95 anni dopo una lunga malattia. L’ultimo principe dell’aristocazia romana è stato un politico, dirigente d’azienda, ambasciatore del Sovrano Ordine di Malta, nonché l’ultimo rappresentante delle più antiche famiglie romane risalente al XIII secolo, imparentate con i Farnese, i Salviati, gli Orsini, i Dampierre.
Sforza Marescotto “Lillio” Ruspoli era nato il 23 gennaio 1927, lo stesso anno della regina Elisabetta II d’Inghilterra, ne era divertito e lo ricordava orgogliosamente. “Sono nato pochi mesi prima di queen Elizabeth – aveva confidato alla figlia Claudia – siamo come due fratelli siamesi. E non dimenticava di aver danzato con lei nei saloni di Palazzo Colonna quando ancora non era regina, ma erede al trono di Albione”.
Un’infanzia felice in Brasile per Lillio Ruspoli, fratello del più conosciuto Dado, studi universitari e poi nel direttivo della Banca Romana. La capitale fu la sua città di elezione, visse nell’imponente palazzo Ruspoli, tra via del Corso e piazza San Lorenzo in Lucina.
Tra le “cariche” di cui andava particolarmente orgoglioso, la nomina ad ambasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta presso il governo di Malta, l’elezione a membro dell’Accademia Pontificia di Belle Arti e Lettere, la “delega” per Roma e il Lazio dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio. Nel 2006 il ministro Tremonti fece il nome di Sforza Ruspoli per guidare la vicepresidenza della Banca del Sud.