Il distretto tessile di prato lancia l’allarme per i costi dell’energia. I rincari in bolletta saranno fino a cinque-sei volte più alti rispetto al 2019, anno pre-Covid.
“Eravamo ripartiti piuttosto bene e quest’anno si era aperto con buone prospettive, sebbene cominciassero già a farsi sentire gli effetti dei rincari di gas, energia elettrica e materie prime. Il rischio è andare fuori mercato e di vedere i clienti rivolgersi altrove”, ha detto il presidente della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord Maurizio Sarti a proposito dei costi energetici e delle difficoltà del settore tessile visto che tra le oltre 2.500 imprese del distretto pratese, si legge in una nota, ben il 76% sono energivore.
Il tessile, continua Sarti, “è destinato a essere fra i primi a scontare gli effetti dell’inflazione e di un prevedibile calo di domanda interna e internazionale. Abbiamo bisogno di risposte immediate. Anche perché una caratteristica propria del tessile è la stagionalità: se perdiamo opportunità di mercato in determinati momenti dell’anno poi quegli ordini non arrivano più”.
Secondo Riccardo Matteini Bresci, che coordina il gruppo ‘Nobilitazione e lavorazioni tessili’ all’interno della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord, “stiamo camminando sull’orlo di un abisso. Le lavorazioni tessili hanno visto la propria bolletta energetica prima raddoppiare, poi triplicare, poi arrivare a cinque, sei volte di più rispetto all’ultimo anno definibile come normale, il 2019”. L’imprenditore tessile ha aggiunto che “la situazione è estremamente grave”.