Alle Maldive sta per nascere una grande città galleggiante pensata per ospitare chi sarà costretto a lasciare le isole a causa dell’innalzamento del livello del mare.
I primi residenti della città galleggiante delle Maldive prenderanno possesso delle loro case nel 2024 e l’intero progetto sarà completato entro il 2027.
Il paese tropicale è considerato da tempo una delle aree più esposte alle conseguenze del cambiamento climatico, complice la sua comformazione territoriale, di un metro sopra il livello delle acque.
Nata dalla collaborazione tra il governo delle Maldive e lo sviluppatore immobiliare Dutch Docklands, la nuova città è la soluzione al problema dell’innalzamento dei mari.
La città galleggiante è stata progettata secondo uno schema che ricorda il corallo cerebrale e prevede 5mila unità sull’acqua – tra case colorate con ampi balconi, ristoranti, negozi e scuole -, collegate da un sistema di ponti, canali e banchine.
Sono costruite in un cantiere navale locale, per poi essere rimorchiate fino alla loro esatta collocazione. Dopodiché vengono fissate a un grande scafo subacqueo in cemento, a sua volta avvitato al fondale attraverso palafitte telescopiche in acciaio. Lo studio di architettura assicura che tali strutture non saranno vulnerabili ai cambiamenti climatici, perché fluttueranno e si alzeranno anch’esse con le onde. Tutto questo senza che gli abitanti sentano mal di mare, grazie all’isolamento naturale fornito dalle barriere coralline.
I residenti potranno spostarsi in barca ma anche a piedi, in bicicletta o con scooter elettrici sulle strade sabbiose, non sono ammesse automobili. I prezzi delle abitazioni partiranno dai 250mila dollari.
Oltre a condurre un’accurata valutazione di impatto ambientale, i costruttori hanno realizzato banchi di coralli artificiali volti a favorire la crescita degli organismi marini.