La Collina dei Ciliegi conta oggi 58 ettari di cui 33 a vigneto in conversione biologica, da cui prendono vita 11 etichette divise in tre collezioni che hanno ottenuto negli anni più di 260 riconoscimenti nazionali e internazionali, tra concorsi, guide e offerte enoturistiche green&luxury.
Dal 2010 ad oggi, l’imprenditore e fondatore dell’azienda vitivinicola Massimo Gianolli lancia i “pleasure asset” al sapore di Amarone del “Club en primeur” della realtà della Valpantena, che sceglie di convertire la longevità e il potenziale di invecchiamento del grande Rosso veronese anche in investimento ad alta redditività e strumento finanziario.
“Diversamente da quanto avviene in Francia, dove il vino immesso sul mercato può subire oscillazioni al ribasso rispetto al prezzo corrisposto en primeur – ha spiegato Massimo Gianolli, presidente La Collina dei Ciliegi e imprenditore della finanza alla guida di Generalfinance SpA – la nostra formula punta a garantire non solo l’investimento ma anche la redditività, garantendo un aumento minimo del 10% dei prezzi anno su anno”.
Dal 2018 a oggi il progetto “Amarone en primeur La Collina dei Ciliegi” – il primo in Italia con focus su una denominazione rossista – vede coinvolti 56 investitori tra imprenditori, manager, responsabili di fondi d’investimento e di società finanziarie, partner di studi legali, opinionisti televisivi, giornalisti e winelover, per un portafoglio totale di 60 barrique di Amarone “Ciliegio” (+13 sul 2021) ottenuto durante l’affinamento dell’etichetta pluripremiata a livello internazionale.
L’annuncio dello stato dell’arte dell’iniziativa, che deriva e rivisita l’antica pratica commerciale francese della vendita di vino in botte tra i vignaioli di Bordeaux e aperta ai privati dagli anni ’80, è stato fornito il 28 maggio durante la Festa en primeur, l’iniziativa che da 4 anni raduna alla Collina dei Ciliegi potenziali investitori, oltre a quelli già aderenti al Club en primeur e già proprietari delle barrique da 225 litri.
Il passo successivo al processo di invecchiamento dinamico in vari contenitori, barrique, tonneau, clayver in ceramica o vasche in cemento, gli investitori possono decidere l’imbottigliamento in tre diversi formati, classico 0,75l, Magnum (1,5l) o Jeroboam (3l). Tra le possibilità di scelta anche quella di ritirare il prodotto o di lasciarlo nel caveau en primeur della cantina, a temperatura e umidità ottimali per la sua conservazione.