“Siamo fiduciosi di poter realizzare un altro anno di solide performance e di sana crescita” afferma Philippe Blondiaux, CEO di Chanel. La maison parigina sta vivendo una forte ripresa, nel 2021 ha fatturato 15,6 miliardi, il 49,6% in più del 2020, e il 23% in più rispetto al 2019. Eccellenti sono anche i ricavi dell’utile operativo che ammontano a 5,5 miliardi, salendo del 170%.
Nemmeno il lockdown in Cina e la chiusura dei negozi in Russia sono riusciti a fermare il fatturato di Chanel, che già nei primi cinque mesi del 2022, ha visto una crescita a doppia cifra, grazie soprattutto alla crescita in Asia. I grandi marchi del lusso stanno ,infatti, emergendo dalla crisi in maniera ammirevole e inaspettata.
La strategia della griffe è quella di aumentare ripetutamente i listini e i volumi. Non a caso, Blondiaux dichiara a WWD: “Rivediamo i prezzi due volte l’anno. É quello che abbiamo sempre fatto e che continueremo a fare”, la scelta commerciale è giustificata dai costi in aumento dei materiali e della mano d’opera, oltre che dall’inflazione.
Rischiosa, ma coerente è stata la decisione di Chanel di continuare a limitare l’e- commerce solo a cosmetici e profumi anche durante il periodo covid, rinunciando così, agli introiti di moda, gioielli e orologi. L’azienda ha anzi intensificato l’investimento per il suo marchio, mettendo a disposizione 1,36 miliardi.
Indiscrezioni giungo da Business of fashion, secondo il qaule Chanel vorrebbe investire proprio sull’apertura di boutique ad accesso esclusivo per i VIC, Very Important Clients, assumendo 3.500 dipendenti. Il progetto dovrebbe prendere forma all’inizio del nuovo anno, proponendo l’Asia come luogo d’avviO