L’abbigliamento di lusso mondiale è a rischio se la Cina non riapre strade e negozi. I numeri di Bain & Company nel suo report China Luxury Report 2021 testimonia come la quota di mercato del lusso della Cina continentale è aumentata da circa il 20% nel 2020 a circa il 21% nel 2021.
Mentre secondo gli analisti di Ubs, Lvmh ed Hermès sono i migliori titoli su cui puntare in questo scenario di incertezza; Tod’s (sell), Salvatore Ferragamo (sell) e Swatch (neutral) invece risultano i più esposti a un potenziale rischio al ribasso. La banca elvetica – che stima che nel 2022 il Pil cinese crescerà “solo” del 4,2%, ha analizzato le performance di dieci maggiori titoli del comparto del lusso in relazione all’andamento delle vendite in Asia, tenendo conto di quattro scenari: un calo annuale delle vendite in Cina 10%, del 20%, del 30% e del 40%, e tenendo conto del contesto fortemente incerto che vive anche la capitale Pechino.
Il gruppo orologiaio Swatch realizza il 37% dei suoi ricavi nella Cina Continentale, segue a stretto giro dalla rivale Richemont (35%), Tod’s (33%), Burberry (31%), Hèrmes (30%), Lvmh (30%); mentre le griffe europee meno esposte sono Ferragamo (25%), Kering (23%), Moncler (24%) e Prada (24%).
Nel segmento sportswear, invece, le criticità sul fronte cinese hanno pesano sul trimestre di Adidas. Il colosso tedesco dello sportswear ha chiuso i primi tre mesi del fiscal year 2022 con un calo dei ricavi pari al 3%, scontando gli intoppi lungo la supply chain che attraversa il Sud-est asiatico.